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Questo articolo è stato pubblicato il 14 aprile 2011 alle ore 17:27.

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Emma Marcegaglia e Susanna Camusso in una foto d'archivio (ANSA / ETTORE FERRARI)Emma Marcegaglia e Susanna Camusso in una foto d'archivio (ANSA / ETTORE FERRARI)

Sì al confronto, ma no a marce indietro sui contratti. Così il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, dopo l'incontro di oggi con il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. La proposta della Cgil, che è in via di definizione, «la stiamo studiando - ha detto Marcegaglia - Ci sono alcuni punti su cui loro non amano la logica delle deroghe, parlano di contratti più sottili, i temi sono leggermente diversi.

L'incontro è un momento di riflessione
L'incontro di oggi, ha tenuto a sottolineare poi la presidente degli industriali a margine della pre-assise che si è svolta oggi in Unindustria in vista della assise del 7 maggio a Bergamo di Confindustria e Piccola industria, «fa parte di incontri che noi abbiamo regolarmente, ovviamente con Cisl e Uil, con Cgil, con altre associazioni d'impresa e con l'Ugl. Non c'è niente di particolare, è solo un momento di riflessione. Loro hanno fatto una proposta di revisione degli assetti contrattuali e stiamo ragionando sulla rappresentanza che rimane un tema aperto sul quale vorremmo arrivare ad un accordo, non c'è niente di straordinario. Normali rapporti che teniamo con tutti».

Unire le forze in un momento di difficoltà del Paese
Confindustria, ha rilevato Marcegaglia, sta valutando la proposta di Corso Italia sulla riforma contrattuale. «La stiamo studiando - ha detto la presidente degli industriali - ci sono alcuni sui quali é in corso il dibattito: la Cgil non ama delle deroghe, parlano di contratti più sottili. I temi sono leggermente diversi. È in corso una riflessione - ha concluso - noi non siamo interessati a separazioni, siamo interessati a cercare, invece, in un momento di difficoltà del Paese, di unire le forze, ovviamente non possiamo tornare indietro rispetto a quello che abbianmo fatto e tutte le mosse che abbiamo fatto in questi tre anni».


La solitudine delle imprese è una richiesta per la crescita
La solitudine delle imprese «non é certo una richiesta di aiuto ma é invece una richiesta di politica per la crescita che riguarda il Governo e tutti noi», ha detto la numero uno degli industriali in merito al dibattito sulla solitudine delle imprese innescato nei giorni scorsi dalle dichiarazioni della leader degli industriali. «Il tema della solitudine - ha spiegato interpellata a margine dell'incontro preparatorio con gli imprenditori di Lazio, Abruzzo e Molise per le Assise generali di Confindustria e piccola industria - non vuol dire che noi cerchiamo protezione, anzi ci sono tante energie e competenze e dobbiamo fare molto per migliorarci. Quello che ci serve é levarci alcuni pesi che non ci permettono di essere sufficientemente competitivi. Non chiediamo aiuti chiediamo che alcuni elementi per favorire la crescita vengano finalmente fatti: parliamo di semplificazione, di una attenzione alla ricerca e all'innovazione, di fare partire i finanziamenti per le infrastrutture in una logica di rispetto ed equilibrio dei conti pubblici che abbiamo sempre appoggiato». Secondo Marcegaglia é necessario tornare a parlare di crescita: «Mi sembra - ha concluso - che il dibattito si é riacceso su questo punto e se ho contribuito a farlo mi fa piacere di averlo fatto».


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