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Questo articolo è stato pubblicato il 20 aprile 2011 alle ore 06:42.
Abbiamo meno autostrade e ferrovie in confronto al resto dell'Europa a 15, rispetto alla popolazione. Siamo a quota 75 per cento. Anche i mercati del trasporto e della logistica hanno forti asimmetrie: nel settore aereo, nei porti e ferrovie le aperture sono limitate, nell'autotrasporto va ancora peggio.
Tirando le somme l'apertura complessiva del mercato logistico è al 77,6% della media Ue a 15 (ma al 66% della Germania) e quella del trasporto terrestre è al 65,8 della media Ue a 15 (ma appena al 25% della Germania).
Se si guarda l'energia, le penalizzazione dell'Italia è ancora più evidente: l'elettricità costa il 30% in più che negli altri paesi, il gas costa il 30-40% in più in media rispetto ad Inghilterra, Germania, Olanda.
Infrastrutture, ambiente ed energia saranno i tre focus dell'ultimo road show che si terrà domani a Firenze, in vista delle Assise di Confindustria del 7 maggio. Una «grande adunata di imprenditori», come l'ha definita la presidente, Emma Marcegaglia. «Un evento straordinario, come si richiede ad un momento eccezionale, di forte discontinuità come quello che stiamo vivendo».
Le ultime Assise sono state convocate nel 1992. Oggi, dopo una crisi che ha modificato gli equilibri globali, c'è bisogno, secondo la Marcegaglia, di una riflessione approfondita sugli obiettivi che il paese e le imprese, come protagoniste nella scena economica e sociale, devono porsi a medio termine.
Prima delle Assise, il 6 maggio si riunirà il Comitato centrale della Piccola industria di Confindustria, che ha condiviso l'idea di una riflessione a porte chiuse tra imprese: i risultati di lavori del Comitato centrale diventeranno una delle tesi delle Assise.
Il road show tra la base è partito il 4 aprile: a Torino e Milano, per parlare di ricerca, tecnologie e innovazione; relazioni industriali per la produttività, il ruolo di Confindustria per le imprese che vogliamo. Il 14 aprile, a Roma e a Bari, ci si è concentrati su giovani, merito e opportunità, Pubblica amministrazione, semplificazione e costi della politica; Mezzogiorno e fondi strutturali.
Domani, a Firenze, si concluderà con le infrastrutture, l'ambiente e l'energia. Di fisco, credito e finanza si è parlato trasversalmente, nei vari apputnamenti.
Su tutti i temi, è stato preparato un dossier di approfondimento tecnico, con statistiche e raffronti europei. Sulle infrastrutture l'indicazione è netta: bisogna recuperare livelli di spesa per ridurre il gap di dotazione. E aumentare le liberalizzazioni nella logistica e nei trasporti: arrivare ad uno standard europeo potrebbe incrementare il Pil di almeno un punto, portandolo ai livelli auspicati da tutti, cioè almeno il 2 per cento.
Invece questa riforma a costa zero ancora non viene realizzata, mentre contemporaneamente da anni gli investimenti pubblici nel nostro paese si stanno riducendo: -23,3% in termini reali tra il 2004 e il 2010 e in proiezione passeranno dal 2,4% del Pil 2009 al l'1,7% del 2013.
Per invertire questa tendenza, tenendo conto dei vincoli della finanza pubblica, l'agenda politica italiana dovrebbe per lo meno allinearsi a quella europea, che si è concentrata sulle riforme strutturali per favorire gli investimenti privati (liberalizzazioni dei mercati e strumenti finanziari innovativi).
Sull'ambiente, bisogna dare un forte impulso ai rigassificatori e ai progetti di stoccaggio del gas naturale, per rendere l'Italia l'hub del Sud Europa. La Ue si è posta l'obiettivo di una riduzione di Co2 del 20% rispetto ai valori del 1990 per il 2020. Preoccupa il dibattito per portare questo livello al 30 per cento.
Sarebbe un handicap in più per le aziende italiane, che devono già fare i conti con una minore produttività e un maggiore costo del lavoro per unità di prodotto e con una pressione fiscale: secondo la Banca Mondiale il tax rate complessivo sulle imprese arriva al 68% contro il 48,2% della Germania, il 37% del Regno Unito e il 29,2% della Danimarca.
L'AGENDA
Dove e quando
Le Assise avranno luogo a Bergamo sabato 7 maggio. L'appuntamento ha un unico precedente, nel 1992
I temi della discussione
Nel corso dell'Assise verranno affrontati otto temi
1) Le imprese che vogliamo: il compito di Confindustria
2) Le relazioni industriali per la produttività
3) Fisco, credito e finanza
4) Infrastrutture, ambiente ed energia
5) Mezzogiorno e fondi strutturali
6) Pubblica amministrazione: semplificazione e costi della politica
7) Giovani, merito, opportunità
8) Tecnologia, ricerca e innovazione
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