Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 04 luglio 2010 alle ore 15:07.
La caduta degli Dei offusca tutto il resto. La Spagna che accede alla semifinale ed elimina l'Urugay non fa certo il rumore della disfatta di Maradona. L'esito di Spagna-Paraguay è esattamente quello che ci si aspettava. Semmai a fare notizia è il risultato striminzito e la qualità della resistenza dei sudamericani. Gli uomini di Del Bosque danno sempre la sensazione di dominio ma è, appunto, solo una sensazione. In realtà la difesa del Paraguay non va quasi mai in sofferenza vera.
Tanto è vero che il primo tiro davvero pericoloso non arriva che alla mezz'ora quando Xabi Alonso conclude di poco sopra la traversa, e quando le furie rosse allentano un po' nel possesso di palla il Paraguay si fa vedere eccome ma con scarsa precisione sull'ultimo passaggio come quando Santana temporeggia troppo e si lascia sfuggire un buon passaggio di Morel. Il gol di Valdez intanto un'altra grande favorita trema e nell'intervallo rivede il suo schieramento iniziale. Dieci minuti e Torrres, deludente, si accomoda sotto la doccia per far spazio a Fabregas con Villa che rimane unica punta. . Ma tempesta di emozioni arriva da una fase particolarmente concitata della partita. Due calci di rigore, uno per parte, cocessi a distanza ravvicinata ma entrambi falliti. Il primo match ball è sui piedi di Cardozo, che si presenta al quarto d'ora sul dischetto per una trattenuta evidentissima di Piquè. neutralizza il tiro dal dischetto di Cardozo, concesso da Batres per una vistosa trattenuta di Piquè. Para Casillas, e la più antica legge del calcio ‘gol sbagliato, gol subito' sembra materializzarsi comeuna spada di Damocle sulla testa dei paraguaiani. Un minuto dopo tocca infatti a Xabi Alonso il privilegio di mettere le mani sulla semifinale attraverso un rigore concesso per atterramento di Villa. Portiere spiazzato ma esecuzione è invalidata perché i compagni entrano in area prima del tempo. Questa volta Villar intercetta. Ci sarebbe anche, volendo, un altro rigore da assegnare agli spagnoli una manciata di secondi dopo, ma l'arbitro soprassiede. Il tempo stringe, le forze vengono meno, così le due squadre scelgono di prendersi qualche rischio in più pur di evitare i supplementari. Così sia. Iniesta serve Pedro che, davanti al portiere, colpisce il palo ma Villa è in agguato come un rapace ed è lui, ancora una volta, il grande mattatore. One man show e Spagna in semifinale.