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Questo articolo è stato pubblicato il 09 agosto 2012 alle ore 09:59.
Lo sport vince la medaglia d'oro dell'integrazione. Dopo il passo falso compiuto con il caso Schwazer, l'Italia della pallavolo e quella della pallanuoto voltano pagina, superano i quarti e accedono alle semifinali. A vincere è anche e soprattutto un modello, quello dell'integrazione.
Gli azzurri della pallanuoto: tre oriundi su tredici campioni
Nel Settebello che ha battuto la squadra ungherese 11 a nove (per la cronaca: gli ungheresi erano reduci da tre ori olimpici consecutivi a Sidney 2000, Atene 2004 e Pechino 2008), ad esempio, i giocatori oriundi sono tre su 13 atleti. Troviano due campioni di origine croata (Deni Fiorentini, difensore, nato a Spalato e Danijel Premus, centroboa, originario di Fiume) e un ungherese (l'attaccante Alex Giorgetti è di Budapest). Perez e Giorgetti hanni entrambi segnato nella partita contro l'Ungheria.
Nella squadra di Berruto un po' di Polonia e Croazia
La musica non cambia se guardiamo alla nazionale di pallavolo, che ha travolto con un secco tre a zero gli Stati Uniti (ora il sestetto italiano allenato da Mauro Berruto incontra in semifinale il Brasile): anche qui gli oriundi non mancano: Michal Lasko, opposto, di Wroclaw, in Polonia; l'alzatore Dragan Travica (le sue battute contro gli Usa hanno fatto la differenza), originario di Zagabria in Croazia. Senza dimenticare che Ivan Zaytsev, schiacciatore, è nato a Spoleto ma è figlio del pallavolista russo Vjaceslav Zajcev e della nuotatrice Irina Pozdnjakova.
L'Italia alle Olimpiadi dunque sa fare squadra e va in semifinale in sport di squadra come volley e pallanuoto. Nella pallavolo grazie a "Lesko let's Go", è suo il Match Point con gli Usa i campioni uscenti, affronteremo i brasiliani, domani sera, in un incontro che farà picchi di ascolto.
Al c.t. Mauro Berruto e i suoi azzurri a questo punto potrebbe riuscire quell'impresa che neppure alla grande squadra allenata da Velasco, vincente per molti anni, riuscì: mettere per la prima volta nel nostro medagliere l'oro olimpico. Anche l'Italvolley come nella tradizione calcistica stenta dapprima in qualificazione subisce e patisce con Berruto dure critiche dei media e poi si compatta nello spirito di squadra. «Non ho cambiato nulla dal punto di vista tecnico o tattico - assicura il c.t. - ma ho semplicemente riunito i giocatori in una stanza e, invece di fare pesi, ce li siamo tolti dalle spalle. Il risultato è che oggi ho visto la squadra che non riuscivo a trovare da quando eravamo arrivati a Londra».
Adesso la rivincita con la squadra che l'eliminò a Pechino, sempre alle semifinali, ma con più sicurezza nei propri mezzi dopo lo schiacciante 3-0 al dream team americano.
La formula vincente negli sport di squadra italiani sembra sempre la stessa: prima non convincere fino a rischiare l'eliminazione, due giorni fa dopo la batosta con la Bulgaria sembrava segnata la sorte, poi riscattarsi alla grande reagendo alle critiche. E' l' ottovolante, anche se giocano in sei, di alti e bassi di una squadra che come riconosce Berruto «può dare grandissime emozioni nel bene e nel male».
I momenti bassi sono stati superati, oltre che la partita con la Bulgaria anche quella con l'Australia, adesso si spera solo in una escalation di emozioni. Con il Brasile possiamo giocarcela come afferma Mastrangelo, con i quali «cercheremo adesso di rifarci e di giocare con un po' di cuore in più rispetto a Pechino».
"Più cuore" è quello che serve sempre per affrontare certe sfide ed anche per assistervi come semplici spettatori, ricordandoci che lo sport non è solo un fatto muscolare ma di motivazioni da vivere col cuore, da sempre sede delle emozioni. Che saranno le stesse del Settebello di Sandro Campagna capace di eliminare l'Ungheria. la dominatrice della pallanuoto alle Olimpiadi nelle ultime tre edizioni.
Maurizio Felugo il match winner con tre reti ha detto: «Abbiamo risposto alle critiche degli inizi. Mi aveva fatto arrabbiare che si dubitasse del nostro gioco e che ci trattassero come una compagnia di bolliti dimenticando quanto abbiamo combinato negli ultimi due anni».
Altro sport dove si ripete sempre la stessa storia, come un vecchio
ritornello: perché qualcosa di importante accada serve ritrovato orgoglio e spirito di squadra. Che poi è quello che serve al nostro Paese.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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