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Questo articolo è stato pubblicato il 07 gennaio 2013 alle ore 23:12.
Si tratta di un sistema proporzionale con premio di maggioranza. I partiti, che possono formare coalizioni fra loro, presentano agli elettori liste circoscrizionali o regionali bloccate. L'elettore cioè esprime solo un voto alla lista, mentre non può selezionare i singoli candidati. Il voto alla lista serve anche per assegnare il premio di maggioranza.
Sistema elettorale della Camera
• Alla Camera 617 seggi (tutti meno i 12 degli italiani all'estero e quello spettante alla Valle d'Aosta, attribuito in un collegio uninominale) vengono assegnati alle coalizioni e alle liste mediante una distribuzione proporzionale a livello nazionale (con il metodo del quoziente naturale). Alla lista o alla coalizione che ottiene più voti spettano un minimo di 340 seggi (il 54% della Camera). Qualora questa quota non sia raggiunta mediante una prima distribuzione, essa viene assegnata d'ufficio. I seggi restanti vengono distribuiti proporzionalmente alle altre liste e coalizioni.
• La legge prevede diverse soglie di sbarramento: il 10% per le coalizioni; il 4% per le liste non coalizzate; il 2% per le liste coalizzate; per ogni coalizione che abbia raggiunto il 10% viene inoltre ripescato il primo partito al di sotto del 2% ("clausola del miglior perdente"). In altre parole, se una coalizione raggiunge il 10 % dei voti alle liste che la compongono basta il 2 % dei voti per ottenere seggi (salvo la clausola del miglior perdente. Se la coalizione non arriva al 10 % ottengono seggi solo le liste della coalizione che hanno raggiunto il 4 % dei voti.
• Per vincere e ottenere il premio di maggioranza di 340 seggi conta comunque ricevere un voto in più del partito/coalizione avversaria. Per farlo, tutti i voti "contano", anche quelli delle liste coalizzate che non raggiungono la soglia di sbarramento.
• Le liste sono bloccate. E' possibile presentarsi in più circoscrizioni creando così il fenomeno dei plurieletti che esercitando l'opzione determinano chi entra in parlamento e chi no.
Sistema elettorale del Senato
• Al Senato la distribuzione dei seggi alle liste e alle coalizioni avviene a livello regionale. Con l'eccezione dei 6 seggi spettanti agli italiani all'estero, dei 7 del Trentino-Alto Adige, dei 2 del Molise e del seggio della Valle D'Aosta, i restanti 299 seggi del Senato vengono attribuiti tramite la previsione di 17 premi di maggioranza regionali: se ad una prima distribuzione regionale (con metodo del quoziente naturale) non risulta che alla lista o coalizione vincente spetti almeno il 55% dei seggi della regione, tale quota di seggi gli viene assegnata d'ufficio, e i seggi residui vengono distribuiti alle altre liste e coalizioni.
• Le soglie di sbarramento sono calcolate su base regionale: il 20% per le coalizioni; l'8% per le liste non coalizzate; il 3% per le liste coalizzate. Il mecanismo è cme quello spiegato sopra per la Camera. Qui però lo sconto è di più del 60 %.
• Il sistema elettorale del Senato si configura come una vera e propria lotteria: a causa dei 17 diversi premi regionali non solo non c'è la certezza di un maggioranza solida, ma non è nemmeno certo che la maggioranza dei seggi vada alla coalizione che ha ottenuto più voti delle altre, e nemmeno che vada alla stessa coalizione che ha vinto alla Camera. Non va dimenticato che in questo ramo del parlamento vota chi ha compiuto 25 anni mentre alla Camera votano i dicottenni.
• Le liste sono bloccate. E' possibile presentarsi in più circoscrizioni.
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