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Questo articolo è stato pubblicato il 25 aprile 2013 alle ore 08:47.

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La marcia di avvicinamento del premier incaricato Enrico Letta alla formazione del nuovo governo è passata da una (sola) giornata di incontri con i leader dei vari partiti, nella sala del Cavaliere, alla Camera. Ieri il giro di tavolo per stabilire condizioni e paletti di ciascuna sigla per garantire l'appoggio e il voto di fiducia in Parlamento al nuovo Esecutivo. Il presidente del Consiglio incaricato potrebbe sciogliere la riserva tra sabato e domenica. A Montecitorio si dà quasi per certo il voto di fiducia lunedì, mentre martedì sarebbe la volta del Senato. Letta può annoverare a suo favore alcune dichiarazioni dagli Stati Uniti di Silvio Berlusconi («È poco importante chi guiderà il governo, l'importante é farlo«), il tono distensivo usato da Angelino Alfano che guidava la delegazione del Pdl nel riferire del colloquio di rito, il sì venuto da Scelta Civica e da Centro democratico. Sono arrivati anche i no (abbastanza scontati) di Sel, Lega Nord e Fratelli d'Italia. Con stile ha affrontato l'incontro con i rappresentanti del M5S, trasmesso in diretta streaming, richiesta dai grillini. Ha illustrato le tre priorità su cui intende incentrare il lavoro del suo governo (emergenza economica e sociale, scelte concrete per riformare la politica, azione su scala europea per favorire unità e crescita su scala sovranazionale). Ha rivolto più volte un invito ai rappresentanti del M5S: «Mescolatevi, scongelatevi e alzate la saracinesca perché solo conoscendosi e discutend si raggiungono risultati senza i quali non si salva nessuno». Restano ancora molti nodi da sciogliere, fra i quali spicca il tema della restituzione e dall'abolizione dell'Imu (cavallo di battaglia di Berlusconi). Il Pdl punta i piedi più sui contenuti programmatici - a iniziare dalla pressione fiscale e dalla squadra di governo da mettere in pista. Atmosfera effervescente anche in casa Pd fra Francesco Boccia e i poco convinti del governo di larghe intese, come Pippo Civati e Laura Puppato. Letta si è preso per oggi «una giornata di riflessione per portare poi a sintesi il lavoro svolto. Mi terrò in contatto naturalmente con il Capo dello Stato». L'obiettivo assegnato dal capo dello Stato è quello di formare un governo di larghe intese con il programma dei "dieci saggi." Tra le priorità, una nuova legge elettorale, cambiare il bicameralismo, e ridurre parlamentari. Ecco i passaggi salienti della giornata.

Ore 19,48. Letta: con il Pdl ancora differenze significative
«La discussione con il Pdl oggi é stata la più lunga, quasi due ore, ma d'altronde molte ore ci vorranno ancora perché veniamo da un tempo di differenze profonde e che restano ancora molto significative», ha detto il presidente incaricato, Enrico Letta, parlando alla Camera.

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