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Questo articolo è stato pubblicato il 27 maggio 2013 alle ore 09:39.

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PECHINO - I pannelli solari cinesi sono una torta da 20 miliardi di fatturato, con 400mila posti di lavoro, un bacino enorme, sempre più a rischio. Una questione nazionale.

Ecco perché nella guerra che la oppone all'Unione europea la Cina schiera su questo fronte le sue migliori truppe. Personaggi ben noti anche da noi per una lunga serie di dispute in cui l'Italia è stata in prima fila, dai dazi sulle scarpe, a quella sul tessile. Gao Hucheng, ministro del commercio estero e Zhong Shan, viceministro si muovono compatti con il premier Li Keqiang, massima autorità economica del Paese, in vista ufficiale, dopo la Svizzera, in Germania.

Non c'è molto tempo: il 6 giugno l'Europa decide se i dazi (da 37.3 fino al 67.9 per cento) su pannelli cinesi diventeranno definitivi oppure no, una spada di Damocle alla quale si è aggiunta la procedura di infrazione per i presunti aiuti di Stato nel settore delle telecomunicazioni.

Altra grana per il Mofcom, per il quale non è possibile correre lo stesso rischio dei dazi sulle ceramiche made in China, il cui fatturato si è dimezzato in pochi mesi.

Si gioca il tutto per tutto. Gao Hucheng a Berna ha tessuto le lodi del liberismo. Zhong Shan a Bruxelles negozia con il commissario Van de Gucht.

Il viceministro Zhong Shan a sua volta nasce come imprenditore nel settore del tessile: originario dell'operoso Zheijiang è quello che conosce meglio i delicati meccanismi del commercio con l'estero e i problemi correlati. Zhong in sostituzione di Gao ha accompagnato il presidente Xi Jinping, quando era ancora designato, nell'unica visita finora fatta in Italia da Xi, il 3 giugno 2011, in occasione dei 150 della Repubblica italiana.

Un drappello nutrito tra primi ministri, ministri e viceministri, tutti al lavoro nelle postazioni di Bruxelles o al seguito della visita di Stato di Li Keqiang oggi dalla Merkel in Germania. Il meglio della classe dirigente con un forte retroterra nel commercio con l'estero avrà nella forza economica della Cina il miglior asso nella manica.

Farà pressione sul partner tedesco che da tempo ha già mollato le redini sui pannelli solari. E c'è da giurarci, qualche crepa nel fronte europeo si aprirà.

Per saperne di più sul sito cinese del commercio estero le posizioni ufficiali.

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