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Questo articolo è stato pubblicato il 03 marzo 2011 alle ore 19:56.

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Impianto fotovoltaico all'aeroporto di BolzanoImpianto fotovoltaico all'aeroporto di Bolzano

Arrivare nel 2050 a usare soltanto energia pulita come indica l'ultimo Energy Report del Wwf è pura utopia? E, ancora, raggiungere l'obiettivo, stabilito dall'Unione Europea, di produrre il 20% del fabbisogno energetico attraverso fonti rinnovabili entro il 2020 è difficile?

La risposta è no, se questi problemi si guardano dalla provincia di Bolzano, che, dati alla mano, è in una invidiabile posizione di vantaggio sul questo versante. Uno studio di Sabine Schwarz, funzionario dell'Agenzia provinciale per l'ambiente, indica che già oggi nella provincia di Bolzano il 64% dell'energia prodotta viene da fonti rinnovabili. E la percentuale è destinata a salire fino al 69% nel 2015 e al 91% nel 2020, mentre entro il 2050 la produzione di energia pulita, includendo una quota di mobilità sostenibile, sarà al 96%. "Circa vent'anni fa l'amministrazione provinciale ha lanciato un piano volto a rendere il suo territorio il più possibile autonomo sotto il profilo energetico, in controtendenza con il resto dell'Italia, che importa dai paesi arabi, dal nord Africa e dalla Russia gran parte dell'energia necessaria. E con il progetto "Casa Clima", varato dieci anni fa, abbiamo coinvolto tutta la popolazione in un percorso di trasformazione dello stile di vita. Si è cercato di comunicare come un consumo intelligente di energia e l'impulso alle fonti rinnovabili potessero migliorare la vita dei cittadini, rendendo il territorio più bello, vivibile e attraente per i turisti", spiega a Sole24Ore.com Michl Laimer, esponente dell'Svp e assessore all'urbanistica, all'ambiente e all'energia della provincia di Bolzano.

Il primato di Bolzano è soprattutto merito della grande quantità di energia idroelettrica prodotta che, nel 2009, è stata pari a quasi 6.000 Gwh, a fronte di un fabbisogno totale di 11.625 Gwh. "L'energia idroelettrica è ottenuta grazie a circa 900 impianti, alcuni anche di dimensioni importanti, che sfruttano l'acqua di fiumi come l'Adige, l'Isarco e il Talvera e i dislivelli altimetrici del territorio. Altri 1.440 Gwh di energia verde sono prodotti da impianti termici, basati in prevalenza sulle biomasse", spiega Sabine Schwarz. Tuttavia, soltanto 2.900 Gwh dei 5.964 Gwh di energia idroelettrica prodotti vengono effettivamente consumati in loco. "Servirebbe un piano di innovazione tecnologica che permettesse di usare meglio l'energia elettrica disponibile, impiegandola in primo luogo per riscaldare le abitazioni e incrementandone la diffusione nei processi industriali. – precisa Sabine Schwarz – La parte di idroelettrico che, per ora, non può essere utilizzata viene esportata all'estero attraverso il mercato dell'energia elettrica".

Da qui al 2050, quando la produzione di energia verde sarà vicina al 100% del fabbisogno della popolazione, cresceranno sia la produzione di elettricità sia le fonti termiche, rispettivamente fino a 8.162 Gwh e 2.516 Gwh. Inoltre, per quella data anche la mobilità sostenibile darà un contributo allo sviluppo della green economy. "A Bolzano già nel 2012 sarà attiva una centrale per generare idrogeno mediante fonti rinnovabili. Entro il 2050 circolerà un certa quantità di veicoli, soprattutto mezzi pubblici, funzionanti con le fuel cells e di auto elettriche, che, insieme, arriveranno ad assorbire circa il 5% dell'energia pulita prodotta. Altra energia verde arriverà grazie al completamento degli impianti idroelettrici già esistenti, dall'espansione del fotovoltaico e dai nuovi impianti eolici e geotermici previsti per il 2020", conclude Sabine Schwarz.

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