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Questo articolo è stato pubblicato il 20 febbraio 2013 alle ore 15:36.

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Auto elettrica: il futuro è lì, azzarda l'Enel. Che promette (e lancia) qualcosa che va ben oltre le ruote spinte dagli elettroni. «Immaginatevi un mondo non troppo lontano nel quale il nostro veicolo elettrico immagazzina energia quando conviene di più per poi restituirla in rete, addirittura venderla alla rete pubblica, in un altro momento» azzarda Livio Gallo, il capo delle infrastrutture Enel. L'occasione, in effetti, è di quelle che fanno traguardare il futuro che incuriosisce.

Enel e Renault (peccato che nei veicoli elettrici le industrie estere giochino la parte del leone) lanciano una nuova super-colonnina di ricarica che è il perno di un intero sistema votato alla mobilità elettrica: automobili (nuovissima è la Renault Zoe che fa davvero concorrenza ad una "normale" berlina di 4 metri anche nella percorrenza, oltre 200 chilometri con una ricarica), formule contrattuali e logistiche che prevedono tariffe a forfait per ricaricare il veicolo sia a casa che dalle colonnine pubbliche, soluzioni tecnologiche che consentono di fare un "quasi-pieno" anche in mezz'ora, il tempo di un pasto o di un giro al supermercato.

A chi conviene
Conviene al cittadino? Domani certamente sì, soprattutto se pensiamo alla suggestiva ma un po' futuribile possibilità dipinta da Gallo, che ha presentato l'iniziativa insieme al presidente di Renault Italia Jaques Bousquet, di dotarci di un "polmone" energetico semovente. Oggi? Forse. Tutto dipende da come e quanto usiamo il nostro mezzo elettrico con le nuove formule proposte da Enel e Renault, ma che sono destinate evidentemente a fare da apripista a altre accoppiate tra gestori e produttori.
Intanto i due partner propongono qualcosa di evolutivo rispetto alle formule già lanciate da Enel ad esempio con Smart. La ZoE Renault costa circa 22mila euro, a cui bisogna aggiungere 79 euro al mese per il noleggio della batteria (buona soluzione, visto che costa molto e si deteriora nel tempo) e altri 80 euro circa al mese per il contratto di fornitura a forfait che ci consente di ricaricare nel garage di casa in 9 ore (con l'apposita presa installata dall'Enel con un contributo iniziale commisurato a quanto è complicata l'installazione) ma che comprende anche l'accesso "libero" alla ricarica dalle colonnine pubbliche che l'Enel garantisce di avere intanto installato, con accordi di partnership locali, in numerosi esemplari in tutti i capoluoghi di provincia.
Diciamo che già oggi il gioco potrebbe convenire (considerando il vantaggio dell'elettricità rispetto al carburante) per chi fa più di 10-12mila chilometri l'anno. Ma attenzione a informarvi bene sulla dislocazione dei punti di ricarica pubblici.

Funziona così
I più appassionati delle particolarità tecniche sappiano che le soluzioni di ricarica del nuovo sistema Enel sono ufficialmente 3, più una "ufficiosa". La "box station" nel nostro garage ricarica con una potenza di 3 kilowatt appunto in 9 ore, la soluzione intermedia "pole station" a 22 kilowatt consente una ricarica in circa 3 ore mentre la "fast recharge" a 43 Kw carica all'85% in appena mezz'ora partendo da zero. A tutte queste soluzioni di ricarica, a cui si aggiunge la possibilità "di emergenza" e non ufficiale di ricaricare in maniera super-lenta anche da una normale presa di corrente domestica, si accede con una smart card personalizzata che riconosce il cliente e consente di gestire una serie di prestazioni davvero mirabolanti.
Con il controllo telematico, anche via Internet oppure direttamemnte dal display multifunzione dell'auto, il gestore può "vedere" e amministrare tutto mentre il cliente può ad esempio disporre non solo l'inizio e la fine della ricarica ma anche l'accensione in anticipo dell'aria condizionata.
Ci pensa intanto la nuova ZoE a farci vedere cosa sarà il futuro dell'auto elettrica. L'autonomia record (che sicuramente sarà presto battuto) è consentita dall'efficienza complessiva e dal sistema di recupero dell'energia in frenata, ben aiutato da speciali pneumatici a basso attrito. L'estetica è volutamente "normale". Si potrà comprare (ma prima conviene provarla) dalla prossima primavera.

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