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Questo articolo è stato pubblicato il 16 dicembre 2011 alle ore 22:15.
L'ultima modifica è del 16 dicembre 2011 alle ore 11:29.

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Mario Monti (Ansa)Mario Monti (Ansa)

Ore 20,43. Berlusconi ai suoi: sorpreso per le parole di Monti
Silvio Berlusconi è rimasto sorpreso dalle parole pronunciate dal premier Mario Monti in Aula alla Camera in replica a quanto l'ex presidente del Consiglio aveva detto ieri, in occasione della presentazione del libro di Vespa, quando aveva definito il Professore «disperato». Berlusconi avrebbe assicurato che in quanto ha detto ieri non c'era alcuna intenzione di offendere Monti, bensì c'era solo la volontà di cercare di rendere uno stato d'animo, ossia - riferiscono le stesse fonti - lo stato d'animo di un premier che si trova a dover cercare la sintesi di una manovra importante in un momento così difficile. Le stesse fonti riferiscono inoltre che il Cavaliere non se la sarebbe presa per le parole pronunciate da Monti in Aula e avrebbe insistito sul fatto che quanto da lui detto ieri era solo una battuta, nessuna intenzione di attaccare il premier. Del resto, avrebbe ancora osservato Berlusconi con i deputati, non ho detto altro di diverso rispetto a quanto penso da tempo, cioè all'impossibilità di governare bene il Paese con questa architettura costituzionale.

Ore 20,35. Bossi: Monti non mi ha convinto
«Monti non mi ha convinto. La manovra è recessiva e non porta posti di lavoro», ha detto entrando nell'Aula di Montecitorio, il leader della Lega Umberto Bossi. «La manovra è recessiva e non porta posti di lavoro», ha sottolineato Bossi.

Ore 20,33. Idv conferma voto contrario
Taglio ai costi della politica, liberalizzazioni, abolizione di enti inutili, spese per la difesa, tassometro per colpire chi è proprietario di super-barche, lotta all'evasione fiscale, asta delle frequenze televisive: sono i temi sui quali l'Italia dei valori ha proposto modifiche alla manovra economica non accolte dal Governo. «Se non ora quando, presidente Monti?», ha ripetutamente domandato Antonio Borghesi nell'intervento in aula durante le dichiarazioni di voto per confermare il "no" del partito di Antonio Di Pietro alla manovra, dopo il voto contrario alla fiducia espresso stamane. «Aveva promesso equità, crescita, rigore. È rimasto solo il rigore. Se non ora quando?».

Ore 20,19. FareItalia vota sì, ma mettere mano alla spesa pubblica
A nome di FareItalia Antonio Buonfiglio ha annunciato in Aula il voto favorevole alla manovra economica, chiedendo nel contempo al premier di «mettere mano alla spesa pubblica, alle agevolazioni fiscali e alle detrazioni», in modo da recuperare «300 miliardi di euro», da destinare in parte alla «riduzione del debito» e in parte alla «fiscalità generale».«Le chiediamo più coraggio, a partire dalla delega fiscale: non si lasci intimidire dalle burocrazie ministeriali e si affidi alla fantasia. Non si lasci imbrigliare dalle piccole lobby e faccia vere liberalizzazioni», ha concluso

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