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Questo articolo è stato pubblicato il 05 gennaio 2013 alle ore 08:15.

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Ore di riunioni frenetiche nel Pd per la formazione delle liste elettorali in vista della direzione di martedì sera che metterà il sigillo finale. Ieri si è tenuta una riunione preliminare del comitato elettorale nazionale. Il vicesegretario Enrico Letta, che sta conducendo le trattative interne per conto di Pier Luigi Bersani, ha fatto il punti con i capigruppo uscenti in Parlamento Anna Finocchiaro e Dario Franceschini e con la presidente del partito Rosy Bindi. Presente anche Vasco Errani, il presidente dell'Emilia Romagna vicinissimo al segretario.

La riunione è servita soprattutto a stabilire i criteri: una volta individuati i capilista, sarà lo stesso Bersani a distribuirli tra Camera e Senato. I nomi che si fanno sono quelli della Finocchiaro in Puglia, della Bindi in Calabria, di Andrea Orlando in Liguria, mentre lo stesso Bersani sarà capolista in tre circoscrizioni tra Lombardia Lazio e Sicilia. L'ambientalista Ermete Realacci sarà probabile capolista in Umbria: sarebbe l'unico renziano in testa. Si fa poi il nome dell'ex procuratore antimafia Pietro Grasso come capolista in una circoscrizione del Lazio per il Senato.

Bersani intanto continua nel l'opera di immissione nel cosiddetto "listino" di personalità della società civile estranee alla tradizione della sinistra: dopo l'economista Carlo Dell'Aringa, ieri l'annuncio della candidatura del segretario generale della Confcommercio Luigi Taranto. Insieme al coinvolgimento di Matteo Renzi nella campagna elettorale, si tratta di una chiara strategia per non farsi restringere nell'angusto angolo dell'alleanza a sinistra con Sel.

Proprio sulla formazione del cosiddetto listino – ossia quel centinaio di candidati che Bersani ha voluto sottrarre alle primarie per riservarsi una quota da gestire personalmente – si stanno concentrando in queste ore le maggiori pressioni. Renzi conta di poter sistemare in questo modo una ventina dei suoi, oltre ai circa trenta che hanno partecipato alla primarie vincendole. Tra questi Giuliano da Empoli, Roberta Bonafè, Francesco Clementi, Ivan Scalfarotto e il braccio destro Roberto Reggi. Anche se proprio la candidatura di Reggi ieri sembrava meno sicura: nel Pd i bersaniani non hanno dimenticato i suoi attacchi sulle regole per le primarie. Forte tensione anche tra i veltroniani, per i quali sta trattando Marco Minniti: tra questi dovrebbe entrare sicuramente Giorgio Tonini ma è fortemente a rischio l'altro veltroniano che ha appoggiato Renzi alla primarie, ossia Stefano Ceccanti. Uno stop che, se confermato, farebbe perdere alla rappresentanza parlamentare del Pd uno dei suoi più validi costituzionalisti. Ad ogni modo le resistenze delle federazioni regionali nei confronti dei "paracadutati" del listino cominciano a farsi molto forti, soprattutto nella particolare Sicilia («troppi 11 posti decisi a Roma», tuonava ieri il segretario regionale Giuseppe Lupo). Il timore è che, per far posto ai candidati del listino, qualcuno di quelli che hanno vinto le primarie sarà giocoforza sacrificato. (Em. Pa.)
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Segretario generale di Confcommercio, Luigi Taranto sarà candidato alle elezioni con il Pd. Sarà nel cosiddetto listino di Pier Luigi Bersani, che comprende le personalità della società civile estranee alla tradizione di sinistra
Palermitano, 53 anni, Taranto era stato nominato nel 2011 segretario generale dell'associazione che rappresenta le imprese di commercio, turismo e servizi

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