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Questo articolo è stato pubblicato il 07 gennaio 2013 alle ore 08:47.

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«Habemus papam: questa notte all'una è trenta è stato firmato un accordo tra noi e il Carroccio. Ho firmato io e per la Lega Nord Roberto Maroni che sarà candidato in Lombardia, io sarò il leader moderati. Premier sarà da decidere ove vincessimo». Lo ha affermato oggi Silvio Berlusconi, ospite a Rtl 102.5. «Qualora vincessimo preferirei fare il ministro dell'Economia essendo stato in trincea molti anni», ha proseguito l'ex premier, che ha anche dichiarato di non voler dialogare con Mario Monti: «Io dialogo con tutti, ho una predisposizione al dialogo. Ma la delusione del personaggio è stata talmente grande che non credo ci possa essere possibilità di dialogo». Per quanto riguarda il candidato premier della coalizione di centrodestra, il Cavaliere fa ancora il nome di Angelino Alfano: «Io ho già indicato il mio successore e penso sarà ancora lui: Angelino Alfano», mentre «la mia esperienza di uomo di azienda e di governo, o di non governo per i pochi poteri che premier ha, penso sia la più giusta per mettere le mani nel calderone» della cosa pubblica, con le riforme, nella veste di ministro dell'Economia, ha detto Berlusconi. Il Cavaliere, ha inoltre aggiunto di aver avuto «difficoltà con tutti i presidenti della Repubblica», quando era al governo, e «difficoltà enormi, con tutto il rispetto per Napolitano», anche con l'attuale inquilino del Quirinale. L'ex premier ai microfoni di Rtl apre infine a maggiori diritti per le coppie di fatto e le coppie gay, «se si ha una maggioranza che consente di cambiare il codice civile». Da parte sua il segretario federale della Lega Nord, Roberto Maroni, ha convocato una conferenza stampa alle 16 nella sede di via Bellerio, a Milano, per comunicare i termini dell'accordo elettorale con il Pdl.

Passera spiega la rottura con Monti: la sua agenda così non va
«Si é persa una grande occasione, io credevo al progetto di una lista unica Monti sia alla Camera sia al Senato. Si é deciso diversamente. Ho preso atto e mi sono tirato fuori ma non farò il mancare il mio sostegno a Montì». Lo afferma il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, intervistato da Corriere della Sera al quale spiega la rottura con la lista civica di Monti e i dissapori con Italia Futura, Montezemolo, Riccardi e Casini. «Alla fine hanno vinto le vecchie logiche di corrente». Il ministro parteciperà comunque alla campagna elettorale e oggi aprirà il suo account su Twitter.

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