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Questo articolo è stato pubblicato il 07 gennaio 2013 alle ore 14:31.

Ancora poche ore, e domani nel tardo pomeriggio la Direzione centrale del Partito democratico sancirà ufficialmente dopo le trattative ad oltranza degli ultimi giorni la composizione delle liste dei candidati democrats alle Politiche di febbraio. Anche oggi sono circolati i nomi di alcuni candidati "sicuri", tra cui qualle (confermata via Twitter dallo stesso Pd) di Giampaolo Galli, già direttore generale di Confindustria e dell'Ania, che sarà in lizza in Lombardia.
In corsa anche il numero 2 della Cisl, Giorgio Santini
In corsa sicuramente anche un alto esponente della Cisl: «Al centro economia reale, impresa e lavoro: dopo l'economista Galli il Pd candida Giorgio Santini, numero due della Cisl», ha annunciato infatti sempre via Twitter il capo ufficio stampa del Pd Roberto Seghetti. Ignazio Marino sarà invece capolista in Piemonte per il Senato e testa di lista nel Lazio. Laura Puppato, che aveva sfidato Pier Luigi Bersani alle primarie, guiderà invece la lista in Veneto sempre per Palazzo Madama. Il vice segretario nazionale Pd, Enrico Letta, sarà capolista alla Camera nelle Marche.
Galli: «Sì a candidatura perchè Pd saldamente ancorato in Europa»
«Ho accettato con convinzione la proposta di candidatura di Bersani perché il Pd ha dimostrato serietà, pragmatismo e una grande attenzione per i problemi reali dell'economia e per le prospettive dell'industria manifatturiera che per me è, e deve rimanere in futuro, il pilastro dell'economia italiana e delle nostre esportazioni - ha spiegato Galli in una nota. «Aggiungo che ho molto apprezzato il sostegno leale che il Pd ha dato al governo Monti in un momento di assoluta emergenza nazionale, confermando ancora una volta che questo è un partito solidamente ancorato all'Europa e che sa mettere i problemi del Paese davanti agli interessi di parte».
Nuovi criteri e Parlamentarie
Per la prima volta, le liste terranno conto di nuovi criteri (alternanza di genere) e della novità "Paralmentarie", la parziale selezione dei nomi di in lizza con il "metodo primarie". Per una quota di circa 90 candidati (il 10% del totale, il cosiddetto "Listino bloccato") e dei 47 capilista l'ultima parola spetta poi per Statuto al segretario nazionale (e candidato premier del Pd) Pier Luigi Bersani. Tra i nomi, dati per certi l'attuale tesoriere Antonio Misiani e l'ex Mauro Agostini, ma anche l'ex tesoriere Ds Ugo Sposetti. A Matteo Renzi dovrebbero invece spettare 17-18 nomi sempre nel "listino bloccato". Tra i nomi che circolano, Roberto Reggi, ex sindaco di Piacenza, Simona Bonafe', Francesco Bonifazi, Ivan Scalfarotto, Luca Lotti, Maura Cantini, Nadia Ginetti, Maria Elena Boganelli, Paolo Gentiloni, Lino Paganelli, Ermete Realacci, Cristina Alicata, Alessanda Tresalli, Francesco Clementi. Come new entry è anche circolato il nome di Michele Anzaldi, l'ex portavoce di Francesco Rutelli. Tra i fronti ancora aperti - che hanno portato ad uno slittamento a domani mattina della riunione del comitato elettorale già prevista per questa sera - i candidati di Sicilia e Sardegna. Il Pd siciliano ha chiesto che i candidati in corsa nell'isola su indicazione diretta di Roma siano meno di quanti furono nel 2008, ovvero meno di 6, mentre nelle intenzioni del vertice del Pd avrebbero dovuto essere 11.
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