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Questo articolo è stato pubblicato il 09 gennaio 2013 alle ore 14:20.

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Il sostegno di Monti e dei centristi a Gabriele Albertini in Lombardia «va bene se non aiutano a togliere le castagne dal fuoco a Berlusconi e alla Lega in Lombardia, se, invece, aiutassero non andrebbe bene e bisogna rispondere. Voglio capire da Monti e dal centro contro chi combattono». Così Pier Luigi Bersani a Sky tg24.

Il leader del Pd: «sì a una rimpatriata in tv con Monti e Berlusconi»
Al giornalista che gli fa notare che Monti probabilmente cerca di essere decisivo al Senato per dar fastidio al Pd, il segretario del Pd ha risposto: «Sono illazioni, ma questa domanda la faccia a Monti, sono curioso di saperlo anch'io». Bersani ha poi aperto a un confronto a tre in tv: «Io vado a tutti i confronti...una bella rimpatriata con Berlusconi e Monti, perchè no?».

Archiviata la "pratica liste elettorali", in anticipo sulla scadenza, il Pd continua a giocare d'anticipo, e si porta avanti anche nel prefigurare lo scenario post elezioni, prospettando un appoggio dei centristi a un esecutivo targato Pd: «Puntiamo a vincere le elezioni - sottolinea oggi il vicesegretario Enrico Letta - e dopo chiederemo al centro e ai montiani di sostenere il governo Bersani».

Centristi «primo interlocutore» del Pd
Più tiepida, al momento, la linea con altre formazioni a sinistra: interrogato sul rapporto con gli Arancioni di Antonio Ingroia, letta conferma che «Il Pd e la coalizione del Pd vuole vincere le elezioni e chiedere voti per il centrosinistra, dopo le elezioni guarderemo al Parlamento che si è creato e valuteremo le scelte da fare. Il nostro primo interlocutore saranno le liste che si sono raggruppate intorno al senatore Monti».

L'ulteriore conferma di Bersani
A rafforzare l'anticipazione di Enrico Letta, è poi seguita la conferma di Bersani: «Ho sempre detto, lo dico da tre anni, che intendo lavorare per un Governo dei progressisti aperto al dialogo e all'intesa con forze democratiche, europeiste, moderate che siano ostative a un revival berlusconiano e populista», ha affermato il segretario del Pd a SkyTg24. Bersani ha espresso l'idea di un "filo diretto" post elezioni con il Professore: «Sto parlando di Monti, é un problema suo di come fare con Fini e Casini».

Alfano (Pdl): «Monti è la stampella di Bersani»
Alle parole di Letta (e Bersani) il centrodestra replica a stretto giro con un tweet del segretario Pdl che parla di «conferma ufficiale: da oggi Monti è la stampella di Bersani. Grazie al Pd per la chiarezza». Sempre via Tweet anche la reazione del segretario della Lega Nord, Roberto Maroni: «Bersani è diventato la brutta copia di Monti. BASTA MONTI BASTA TASSE».

Crosetto (Fdi): «Da Letta il coraggio di dir la verità»
Più articolato il commento di Guido Crosetto, cofondatore di "Fratelli d'Italia": «Enrico Letta ha finalmente avuto il coraggio di dire la verità e cioè che la lista Monti ha lo scopo di prendere voti al centro destra per preparare la stampella al centro sinistra. Il progetto politico del centro è quello di preparare la strada per alcune posizioni 'istituzionali' nella futura legislatura per Monti, Casini e qualche posizione in aziende parastatali per altri amici. Nulla di nuovo rispetto alla straordinaria abilità di Casini e Fini nel sopravvivere a tutto e tutti».

I timori di Sel e vendoliani
Ad essere preoccupati, nelle ultime ore, anche i militanti di "Sinistra ecologia e Libertà" (Sel), che temono di essere scalzati in futuro dai montiani, soparttutto se si dovesse avverare l'analisi del politologo Roberto D'Alimonte, che sul Sole 24 Ore ha evidenziato che se Bersani perdesse in Lombardia e in un'altra regione potrebbe perdere la maggioranza al Senato. In base ad un sondaggio Ipsos, se il centrosinistra perdesse 2-3 regioni tra Lombardia, Veneto, Campania e Sicilia, Monti potrebbe addirittura sostituire Sel.

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