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Questo articolo è stato pubblicato il 24 gennaio 2013 alle ore 15:15.
Nomi e cognomi si conosceranno ovviamente solo dopo il 24 febbraio. Ma intanto, in base alle candidature presentate dai principali schieramenti, dalle prossime elezioni politiche uscirà verosimilmente il parlamento più giovane, con un'età media di deputati e senatori di 47 anni, e con la più alta rappresentanza di donne della storia repubblicana, pari al 33% del totale degli eletti. È quanto emerge da una proiezione della Coldiretti, presentata oggi a Roma a margine dell'Assemblea elettiva della principale organizzazione agricola nazionale ed europea, con 1,6 milioni di associati. Un appuntamento che vede il presidente, Sergio Marini, candidato alla riconferma per i prossimi quattro anni.
Le previsioni indicano che nei futuri emicicli siederanno deputati con un'età media di 46 anni, a fronte dei 54 della scorsa legislatura, e senatori di 50 anni, contro i 57 di quelli uscenti. Un rinnovamento che con una donna su tre rafforza la «quota rosa» in Parlamento, finora rappresentato solo da un 21% di deputate e 19% di senatrici.
Per quanto riguarda gli schieramenti politici, il Movimento 5 Stelle vede candidati i più giovani, con un'età media di 42 anni, davanti alla Lega Nord (47), il raggruppamento Lista Monti, Udc, Fli, Sinistra ecologia e libertà e Partito Democratico con 48 anni; a seguire, Popolo della Libertà con un'età media di 49 e Rivoluzione Civile Ingroia con 50. Mentre il maggior numero di donne, pari al 46,3% del totale, sarà nelle file del Pd, seguito da Sel con il 43,7 per cento. Ultimo «5 Stelle» con solo il 17,3% di presenze femminili.
Tra le curiosità, è una donna – Anna Granato, 20 anni – anche la più giovane candidata al Parlamento, nelle file del Pdl in Campania. E nella stessa regione figura il candidato più anziano – Sergio Zavoli, 89 anni – che corre per il Pd al Senato.
Per la Coldiretti, dalle proiezioni sui risultati elettorali arrivano «i primi segnali di cambiamento che incontrano le attese dei cittadini e delle imprese, in un Paese come l'Italia che ha la classe dirigente più vecchia in Europa, con un'età media di 59 anni». «Se c'è ancora incertezza sugli schieramenti che usciranno vincenti dal confronto elettorale – ha osservato il presidente, Sergio Marini – è certamente positivo il fatto che dalle urne uscirà un Parlamento più giovane, quindi speriamo più attento a investire sul futuro». L'obiettivo, secondo un'indagine Coldiretti/Swg, è «superare la fragilità politica che per il 49% degli italiani è il fattore che incide sulla situazione del Paese più dell'elevato debito pubblico (45%), della debolezza dell'economia (42%) e della diffusa assenza di fiducia (22%). Senza contare che per il 93% dei cittadini i temi trattati nella campagna elettorale restano lontani dai problemi reali della gente.
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