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Questo articolo è stato pubblicato il 29 gennaio 2013 alle ore 16:19.

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L'affollato confronto in tv di sabato prossimo tra i candidati premier alle prossime Politiche non si farà. Il no arriva dal leader del Pdl, Silvio Berlusconi, contrario ad un confronto a sei (con la partecipazione cioè dei candidati a Plazzo chigi di Pdl, Pd, M5S, "Lista Monti", "Rivoluzione civile" e "Fermare il declino") dal momento che il regolamento della Commissione di Vigilanza Rai prevede che sia riservato uno spazio ai leader delle coalizioni, e dunque non a Beppe Grillo, Antonio Ingroia e Oscar Giannino.

Bersani (Pd) «Non si può fare? Vado a Sky»
No di Berlusconi anche alla controproposta del Pd (che preme per un confronto aperto a tutti i contendenti), disponibile a spostare l'evento in una rete privata, che non sarebbe costretta ad applicare il regolamento della Vigilanza Rai. «Non si può fare? Vado a Sky», ha commentato il segretario Pd, Pierluigi Bersani, oggi a Mestre per un comizio. «Escludiamo Grillo, escludiamo Ingroia, escludiamo Giannino. Dite alla vigilanza Rai che io, quando c'era fare le primarie, non l'ho fatto fra i favoriti perchè un conto sono i sondaggi e uno sono i voti. Io mi chiamo Partito democratico e partecipo solo a cose dove tutti hanno uguali condizioni. Non intendo partecipare a cose dove ci sono condizioni diverse, questo lo lascio fare a Berlusconi».

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