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Questo articolo è stato pubblicato il 22 febbraio 2013 alle ore 16:51.

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Quo vadis Italia? È questa la domanda che nelle ultime settimane si è posto Neil Dwane, responsabile europeo degli investimenti di Allianz Global Investors che, a ridosso delle elezioni italiane, si è trovato a dover assegnare una valutazione in termini di rischio ai diversi scenari che potrebbero realizzarsi in seguito alle votazioni in calendario questo weekend.

Domanda condivisa dalla maggior parte degli investitori stranieri legati a doppio filo all'Italia dagli investimenti fatti in titoli e immobili, alla quale tuttavia economisti e analisti hanno avuto difficoltà a dare risposta, in quanto a poche ore dall'apertura delle urne gli scenari, e le conseguenze associate a ognuno di essi, sono ancora molto incerti. È proprio l'incertezza il maggiore rischio percepito dagli stranieri, che hanno seguito con attenzione l'evoluzione di questa campagna elettorale.

Tuttavia, l'Italia continua a offrire valutazioni molto convenienti rispetto ad altri mercati sviluppati e in via di sviluppo, spiega Dwane.

«Molti investitori sembrano ancora confondere erroneamente le prospettive delle aziende italiane con i problemi dell'Italia», continua il responsabile investimenti. Dwane aggiunge che mentre permane l'inevitabile incertezza circa l'esito delle elezioni, i sondaggi indicherebbero al primo posto la coalizione di centro-sinistra che, come nel caso del Congresso degli stati Uniti, controllerebbe la Camera ma non il Senato, con Monti escluso dalla coalizione.

Dwane ritiene che questo cambiamento nella composizione della squadra di governo potrebbe in parte influenzare la fiducia degli investitori internazionali. Tuttavia, mentre le elezioni sono oggi in prima pagina, nel secondo trimestre del 2013 l'aspetto fondamentale da valutare sarà la direzione delle misure programmatiche del governo.

Intanto, secondo gli analisti di Allianz, il settore bancario italiano è meno esposto alle dinamiche incerte dei mercati globali, in termini di volatilità ed imprevedibilità e può ricoprire un ruolo assolutamente fondamentale per l'economia italiana.

Le prospettive per il Paese sono inoltre positive in quanto il mercato italiano embra essere molto conveniente, quasi tre volte quello degli Stati Uniti considerando il rapporto tra prezzo e utile rettificato per le oscillazioni cicliche.

«In un orizzonte temporale molto lungo l'Italia sembra conveniente, ma nel breve periodo le prospettive appaiono più difficili con l'economia in stallo e la necessità di riforme strutturali tali da consentire un ritorno a risultati più interessanti. Noi riteniamo che sia possibile individuare un buon numero di società italiane che hanno una vera impronta globale e una limitata dipendenza dalla crescita del Pil italiano. Quasi il 50% degli utili di tali società deriva da business esteri», è la conclusione di Dwane.

Certo è che tornando al breve periodo, l'esito delle elezioni italiane rappresenta un evento chiave per il futuro della zona euro. Tanto che, secondo Nicola Marinelli, portfolio manager basato a Londra per Glendevon King Asset Management, «gli investitori stranieri andranno in ufficio presto lunedì mattina per seguire da vicino la reazione dei mercati alla pubblicazione dei risultati».

Il rischio è «cruciale» anche per gli economisti di Morgan Stanley, che temono in particolare un risultato incerto, con una maggioranza esigua, in particolare al Senato. La presenza di Mario Monti al Governo, anche se parte di una coalizione, potrebbe, secondo la banca americana, offrire un senso di continuità, anche se una coalizione troppo allargata aumenterebbe la difficoltà di implementazione delle quanto mai necessarie riforme strutturali.

Infine, Azad Zangana, economista della società di gestione Schroders, adotta un outlook positivo anche in caso di vittoria di Silvio Berlusconi, scenario temuto dai mercati finanziari. Ma lo scenario al quale Zangana assegna la maggiore probabilità resta la vittoria di Pierluigi Bersani, con il coinvolgimento di Monti al Senato.

«Questo risultato rafforzerà la fiducia degli investitori internazionali in merito alla capacità dell'Italia di continuare a riformare la propria economia. E se il risultato delle elezioni punterà a un ulteriore periodo di incertezza, crediamo che la volatilità sui mercati azionari italiani rappresenti una buona opportunità di acquisto», conclude Zangana.

(Chiara Albanese è reporter di Investment Europe)

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