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Questo articolo è stato pubblicato il 22 febbraio 2013 alle ore 21:48.
L'ultima modifica è del 22 febbraio 2013 alle ore 20:15.
Alle urne per la prima volta 250mila «nuovi italiani». Sono i cittadini extracomunitari e le seconde generazioni che hanno ottenuto la cittadinanza negli ultimi 5 anni. Il calcolo è di Stranieriinitalia.it, il portale dell'immigrazione, che arriva alla cifra di 250mila sottraendo al totale delle acquisizioni di cittadinanza registrate nelle anagrafi dei Comuni tra il 2008 e il 2012 una quota del 20% riferibile ai minori. Una pattuglia di neo cittadini che domenica e lunedì potrà andare per la prima volta a votare: alle ultime elezioni politiche rimasero alla finestra, perché erano ancora stranieri, oggi hanno tagliato il traguardo della cittadinanza italiana e - sia pure con numeri ancora piccoli - potranno essere determinanti dove la partita si gioca sul filo di lana.
È il caso della Lombardia dove l'incertezza del voto si somma al fatto che nella regione si concentra il maggior numero di immigrati (circa un quarto del totale nazionale) e, di conseguenza, il maggior numero di nuovi italiani. Quelli che andranno per la prima volta a votare saranno circa 60mila, abbastanza per essere determinanti sia nella sfida per il Parlamento sia in quella per il Pirellone. «Chi si è dimenticato di questo elettori, considerandoli immigrati e spesso discriminandoli ha fatto male i conti> commenta Gianluca Luciano, editore di Stranieri in Italia».
Sullo sfondo delle partita elettorale resta sempre aperto il "nodo" della Bossi Fini, la legge sull'immigrazione che ha più volta mostrato la corda scontentando tutti da destra e da sinistra. Il nuovo Parlamento, tra le molte priorità, dovrà occuparsi anche di riformare queste norme e l'iter di acquisizione della cittadinanza, come più volte sollecitato anche dal Presidente della repubblica, Giorgio Napolitano.
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