Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 22 febbraio 2013 alle ore 21:48.
L'ultima modifica è del 22 febbraio 2013 alle ore 20:15.
In Lombardia è conto alla rovescia per la tornata elettorale più significativa degli ultimi 20 anni. Sono chiamati a votare 7,7 milioni di elettori. Le regionali per la "conquista" del Pirellone hanno infatti una duplice valenza: per la Lega, che ha investito direttamente sul suo leader nazionale Roberto Maroni, si tratta di fatto di una battaglia per la sopravvivenza, nell'estremo tentativo di recuperare credibilità partendo proprio dal territorio dove circa 25 anni fa è nata; per il centrosinistra è invece la prima occasione concreta di sostenere una corsa alla pari con gli avversari, con la speranza (più realistica che in passato) di formare una maggioranza.
Maggioranza che, evidentemente, vede una forte impronta civica, come sempre ribadisce il candidato presidente Umberto Ambrosoli, intenzionato a smarcarsi dai partiti e a fare, in caso di vittoria, una giunta in piena autonomia. Tant'è. Se Ambrosoli arrivasse primo, i partiti del centrosinistra si troverebbero a governare la Lombardia dopo quasi un ventennio di opposizione a Roberto Formigoni (Pdl).
Per entrambe le coalizioni dunque, la partita è decisiva. E per entrambe la sconfitta rischia di lasciare una traccia indelebile.
Il centrosinistra, in caso di esito negativo, dovrà fare i conti con un futuro difficile: sarà complicato trovare ancora un altro candidato in grado di intercettare con la stessa agilità il voto moderato, potendo peraltro sfruttare un momento come questo di debolezza del Pdl, proprio nel luogo dove è nato.
Per la Lega e per Maroni la sfida è ancora più fatale: in caso di vittoria, la Lombardia sarà al centro di un asse leghista del Nord (insieme a Piemonte e Veneto), alla guida quindi della cosidetta "macroregione" settentrionale di cui si parla da mesi. Ma in caso di sconfitta Maroni evidentemente non potrà più essere leader del Carroccio, e tutto il partito rischia l'implosione. Non è un caso, dunque, che tutte le risorse finanziarie della Lega si siano riversate per la campagna elettorale in Lombardia.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Permalink
Dai nostri archivi
Moved Permanently
The document has moved here.
Cronaca
- Grillo: Pd e Pdl votino fiducia al governo M5S. Bersani: basta battute
- De Gregorio: 3 milioni da Berlusconi per sabotare il governo Prodi. Cavaliere indagato, sequestrata cassetta di sicurezza
- I «5 Stelle» e internet: come il movimento di Grillo si pensa e si organizza sul web
- Bersani e Grillo, programmi a confronto: «vicini» su pagamenti Pa e sgravi Pmi, lontani sulla grande industria
- Per governare a Bersani mancano 37 senatori
I video di Stefano Folli
- Elezione dei presidenti delle Camere, verso il primo test
- Monti e lo sforzo di separare Vendola e Bersani
- IL PUNTO / Bersani e Monti, una nuova mappa dell'Italia politica (di Stefano Folli)
- IL PUNTO / Berlusconi-Maroni, accordo obbligato frutto di due debolezze (di Stefano Folli)
- IL PUNTO/Monti tra incidenti di percorso e speranze europee (di Stefano Folli)
Flussi e sondaggi
- Lo «spread» tra le due coalizioni si è ridotto nell'ultimo mese. Guarda la media dei sondaggi
- Lombardia e Campania, duello per il Senato
- Ecco che cosa dice la legge elettorale sull'indicazione dei capi coalizione
- L'Italia di oggi sta peggio della Grecia. Ritorno al voto? Il porcellum riprodurrebbe l'ingovernabilità
- Il Movimento 5 stelle prende voti da tutti i partiti
Il Punto di Stefano Folli
- In attesa di un futuro piano B, Bersani e il Pd evitano gli ultimatum
- Nel duello Berlusconi-Monti il premier «in pectore» fa poco notizia
- Se sarà «governo del presidente» occorre un presidente che lo garantisca
- L'ambizione, nonostante tutto, di diventare il Polo riformista
- Grillo è tornato e vuole contendere l'elettorato a Berlusconi