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Questo articolo è stato pubblicato il 23 febbraio 2013 alle ore 08:11.
di Giovanni Negri
A suo modo uno spaccato della cronaca politica di questi mesi anche la giornata elettorale dei leader milanesi. Con un Berlusconi cui le donne, almeno alcune, anche oggi hanno portato più dolori che gioie e un Mario Monti fedele all'immagine di rassicurazione e affidabilità. Così, tra un Berlusconi contestato dalle attiviste di Femen davanti al "classico" seggio di via Scrosati e un Monti prima a messa poi al seggio (in piazza Sicilia) e infine in pasticceria, Milano vota prima nella pioggia a poi sotto una fitta nevicata. Che crea disagi soprattutto nel primo pomeriggio quando raffiche di forte vento si aggiungono ai fiocchi: la neve però è fradicia e a terra non attacca, rallentando la circolazione senza tuttavia bloccarla.
Nessuna emergenza, quindi, e spazzaneve comunali tuttora in stand by. Ma le condizioni meteorologiche non scoraggiano l'affluenza che, alle 12, quando il Viminale ha reso noti i primi dati, si attestava al 17,3% in aumento di 3 punti rispetto al 14,8% del 2008. Abbastanza uniforme la distribuzione tra le varie zone della città, tra centro e periferia, dove, tutto sommato, la macchina elettorale "tiene", favorita anche dal potenziamento, per una giornata festiva, dei mezzi pubblici. E a tenere banco, nelle battute degli elettori ai seggi, c'è naturalmente la situazione politica e le sue prospettive, ma anche un derby calcistico che si giocherà questa sera e che vede un Milan in grande spolvero e un Inter in crisi, ma che spera in un risultato di prestigio per rilanciare la stagione.
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