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Questo articolo è stato pubblicato il 05 novembre 2013 alle ore 11:00.

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C'è un'Italia invidiata in Europa per il know-how e le normative favorevoli alle imprese. Fantascienza? No, è l'Italia dell'efficienza energetica, che può contare su invidiabili competenze tecnologiche delle imprese (si veda ad esempio il know-how sulle pompe di calore e sull'edilizia sostenibile) e sull'innalzamento al 65% di detrazione fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica.

Lo rileva un colosso come il gruppo francese Edf, che attraverso la controllata Edf Fenice ha scelto proprio l'Italia come centro di eccellenza mondiale sull'efficienza energetica e Torino come sede del primo campus del gruppo in Europa dedicato a questo comparto.
Con all'attivo 500 milioni di fatturato e oltre 2mila addetti, la metà dei quali concentrati a Torino, Edf Fenice è specialista in soluzioni di efficienza energetica e servizi ambientali destinate alle imprese. Fiat, Ferrari, Barilla, Whirlpool tra i principali clienti in Italia della società, presente anche in Spagna, Polonia e Russia.
«L'idea di costituire un campus nasce dal fabbisogno di aumentare la conoscenza sui temi legati all'efficienza energetica – spiega Marco Steardo, direttore del business Development di Edf Fenice –. In fase iniziale avrà a disposizione due maxi aule, una presso Cascine Vica, Rivoli, sede dell'headquarter di Edf, la seconda nell'area di Mirafiori, e si configurerà come una piattaforme per lo scambio informativo e formativo sul tema».

L'iniziativa sarà diretta a imprese, istituzioni, esperti, energy manager, studenti in fase di specializzazione. Edf Fenice si presenta sul mercato come una Energy Service Company (Esco)specializzata in interventi di efficienza energetica ad ampio spettro, con proposte per ottimizzare i mezzi di produzione e distribuzione dell'energia (recupero del calore generato dai processi produttivi per successivi usi industriali, ambientali o di produzione elettrica, motori elettrici ad alta efficienza, variatori di frequenza, pompe di calore, sistemi cogenerativi) e soluzioni per ridurre i consumi (climatizzazione, sistemi di illuminazione a basso consumo, coibentazione dei locali).
«Favorire l'efficienza energetica degli stabilimenti – aggiunge Steardo – significa diminuire i costi produttivi e andare verso una riduzione delle emissioni di CO2, per l'Italia, fino a 12 milioni di tonnellate all'anno. Per favorire questo processo e stimolare gli interventi sarebbe necessaria la creazione di un fondo di garanzia pubblico a protezione degli investimenti in questo campo».
La scelta del Gruppo Edf – 65,3 miliardi di fatturato, oltre 250mila addetti, primo produttore di elettricità in Europa – di costituire una divisione servizi energetici, con Edf Fenice come esponente principale, risale all'inizio del 2013. E nasce dalla convinzione che il potenziale di crescita in Europa nel comparto cogenerazione sia importante – stimato in 110-120 gWe – mentre il mercato dei servizi energetici all'industria rappresenta un business da 2 miliardi in Italia e 70 in Europa.

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