Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 05 novembre 2013 alle ore 10:58.

My24
Daniela MurelliDaniela Murelli

Un pianeta sostenibile ricicla correttamente i suoi rifiuti. Non basta acquistare sacchi colorati. Nemmeno fare spazio in cucina per inserire tre o quattro bidoni, che magari indichino a caratteri cubitali il contenuto desiderato: plastica, carta, vetro, umido, indifferenziata. È necessario che tutti i componenti della casa sappiano destreggiarsi a separare i rifiuti: sembra difficile, ma è tutta questione di abitudine. A fare la differenza è la condivisione del valore del riciclo. In altre parole, va diffusa la consapevolezza di quanto accarezzi il pianeta un rifiuto riciclato, in termini di impatto ambientale, economico e sociale, e quanto invece lo schiaffeggi un rifiuto gettato senza discernimento. Quale veicolo migliore dei bambini per la diffusione di questa consapevolezza?

Il Gruppo Sanpellegrino, realtà leader nel beverage italiano per l'imbottigliamento di acqua (con marchi a distribuzione nazionale come S.Pellegrino e Acqua Panna, Levissima e Nestlé Vera; e altri presenti a livello regionale) e bibite (le Aranciate Sanpellegrino, il Chinò, Beltè, Sanbittèr), scommette proprio sui più piccoli per la diffusione della cultura dell'acqua e l'educazione al corretto smaltimento dei rifiuti. «C'è ancora chi pensa che la bottiglia di plastica sia un diavolo. Noi cerchiamo di far capire che è una risorsa: l'importante è riciclarla». A suggerirlo è Daniela Murelli, direttore della Corporate social responsability del gruppo Sanpellegrino, che ha scelto come pilastro delle strategie aziendali di sostenibilità la sensibilizzazione alla raccolta differenziata e al riciclo dei rifiuti, con particolare attenzione, naturalmente, alle bottiglie vuote. «Abbiamo bisogno delle bottiglie per preservare le caratteristiche dell'acqua, come d'altronde prevede la legge - sottolinea Murelli - che prescrive l'imbottigliamento alla fonte».

Non tutti sanno che il Pet, materiale plastico leggero, infrangibile e maneggevole utilizzato dai principali marchi di acqua minerale, è riciclabile al 100 per cento, all'infinito. Che cosa significa? Che da una bottiglia vuota può essere realizzata un'altra bottiglia. E non solo. Il Pet può trasformarsi anche in altro materiale, come il pile. Qualche esempio: da 5 bottiglie in Pet si ottiene un bikini, da 20 una coperta, da 27 una felpa, da 67 bottiglie l'imbottitura per un piumino matrimoniale. Conoscono bene queste equivalenze i bambini coinvolti nelle campagne educative promosse da Sanpellegrino. Vere e proprie campagne virali, perché i bambini imparano a scuola che devono bere acqua per idratarsi e poi gettare la bottiglia vuota nell'apposito contenitore; trovano al parco lo stesso contenitore; vanno al museo e capiscono ancora meglio perché è importante riciclare la plastica. Quegli stessi bambini diventano volano di educazione ambientale.

Un circolo virtuoso creato dagli svariati progetti simultanei e pionieristici promossi dal gruppo Sanpellegrino. Come la campagna educativa "Raccogli la plastica, semina il futuro", che coinvolge gli alunni di 100 istituti primari, da Nord a Sud, in una competizione sul riciclo delle bottiglie. «Stiamo facendo crescere la R-Generation, una generazione consapevole dell'importanza del riciclo del Pet che, secondo quanto dimostrato dalla ricerca condotta da Althesys, procura benefici, in termini di impatto ambientale, ricadute economiche e posti di lavoro creati, maggiori dei costi», sottolinea Murelli.
«Abbiamo iniziato a lavorare con i bambini - racconta - nel 2008, con il progetto Sicilia per Verino, che insegnava a trasformare le bottiglie in marionette e metteva in scena spettacoli teatrali che raccontavano storie di acqua. Due anni dopo, quell'iniziativa diventò itinerante in collaborazione con Corepla (il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclaggio e il recupero dei rifiuti di imballaggi in plastica). Poi nacque l'idea di entrare nelle scuole».

Nel frattempo, dal 2006 a oggi, Sanpellegrino ha coinvolto 6.500 scuole nella versione italiana del progetto educativo Wet (Water education for teacher) che, lanciato nel 1984 dagli Stati Uniti con il sostegno Unesco e patrocinato in Italia dal ministero dell'Ambiente, ha avvicinato 20 milioni di bambini in 50 Paesi al mondo dell'acqua. «I bambini sono portatori di valori perché spingono fratelli e genitori a comportamenti eticamente corretti», dice Daniela Murelli e spiega così il perché della scelta dei più piccoli come canale privilegiato dei progetti aziendali in favore dello sviluppo sostenibile, attraverso corner dedicati alla raccolta e kit informativi per le scuole, oasi ecologiche nei parchi, un'area espositiva al Museo della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci. Progetti che assorbono appena il 10% del budget di sostenibilità di San Pellegrino, a dimostrazione che si possono fare cose grandi anche con piccole risorse economiche. Anche questo significa nutrire il pianeta (il tema di Expo2015, ndr). Non a caso, quindi, Milano è città pioniera delle best practice introdotte da Sanpellegrino: un modello che punta alla diffusione in tutt'Italia.

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.