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Questo articolo è stato pubblicato il 05 novembre 2013 alle ore 11:03.
Due fili: un lungo fiume che collega tutti gli spazi e la vita cittadina e un gomitolo che racchiude logo e significato dell'iniziativa. Città sostenibile – 6mila metri quadrati all'interno della fiera Ecomondo in cui è stata ricostruita la smart city italiana ideale – è un percorso che lega riciclo ed energie pulite, mobilità elettrica ed eco-agricoltura, banche green e turismo a basso impatto, coniugando in un'unica visione olistica tutti gli aspetti del vivere comune: ambientale, sociale, economico.
«Sono tre C a guidare la città sostenibile del 2013: crescita, coesione e creatività», premette Gabriella Chiellino, presidente di eAmbiente che da quattro anni coordina dal punto di vista scientifico il mastodontico progetto all'interno della fiera riminese. «Crescita in qualità del territorio puntando all'efficienza; coesione tra i cittadini – spiega – perché è da loro che dipende l'intelligenza delle città, e creatività del made in Italy, per dare forma a sogni e speranze».
Quest'anno non sono come in passato le città tedesche, spagnole o austriache a fare da modello, ma progetti realizzabili e finanziabili sviluppati in Italia, come testimonia il sottotitolo dell'evento "La via italiana alle città intelligenti": tecnologie e attori ci sono già tutti, dai building in mattoni riciclati alle smart grid, dal bike sharing al riuso dei rifiuti. «Nel Paese abbiamo i migliori musicisti, quello che manca è il direttore d'orchestra», è la metafora che usa Chiellino per evidenziare che l'assenza di una strategia politico-amministrativa di lungo respiro. «Incentivi e detrazioni funzionano come volàno iniziale – chiosa – ora servono linee guida improntate all'efficienza, bandi di gara chiari e nuovi strumenti finanziari». (I. Ve.)
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