I 30 giovani talenti selezionati per il Biocamp 2013

Il premio? Non borse di studio, non fondi per lanciare start-up, non diplomi. Il premio del Biocamp Italia Novartis per 30 giovani biologi, quest'anno, era la conoscenza. Il sapere e saper fare che allarga la mente, che crea collegamenti tra neuroni (sinapsi) e tra persone (networking).

Nel Novartis Vaccines and diagnostics research center di Siena, i ricercatori –- 400 articoli e pubblicazioni in carniere – hanno potuto ascoltare, in video, un pioniere della genetica come Craig Venter, il responsabile della ricerca Novartis sui vaccini Rino Rappuoli, l'astronauta Umberto Guidoni, manager-ricercatori come la direttrice generale di MolMed Marina Del Bue e il Ceo di Genextra Lorenzo Tallarigo, una valutatrice di società innovative come Roberta Profeta di Intesa Sanpaolo e altri biologi, docenti, avvocati. Divisi in squadre, i giovani hanno poi dovuto simulare il lancio di una start-up biotech e la sua presentazione, con business plan costruito dal nulla, a venture capitalist per la richiesta di fondi.

Un tuffo nella realtà per ricercatori preparati a livello teorico (scelti fra 1.600 candidati), ma ancora privi di contatti con il mondo aziendale. I farmaci e i vaccini per un pianeta su cui è garantito il diritto alla salute di tutti andranno sul mercato solo se questa generazione di giovani e le prossime sapranno stare in equilibrio tra sostenibilità economica della ricerca e sogni di gloria. (L.L.P.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA