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Questo articolo è stato pubblicato il 23 novembre 2010 alle ore 10:26.
Una storica squadra di calcio si garantisce il futuro sfruttando il sole, mettendosi così al riparo da eventuali dissesti finanziari. Succede a Ferrara dove ieri mattina i vertici della Spal 1907 Spa hanno presentato Ars-Lab, il parco del fotovoltaico destinato a ricavare e vendere energia elettrica in nome di un autofinanziamento «almeno» ventennale della propria attività sportiva, che verrà cosi patrimonializzata. Parco e impianti saranno infatti sempre di Spal.
Un unicum in Italia e in Europa per presupposti e obiettivi. Per un investimento di oltre 50 milioni di euro sostenuto da un pool di banche, su un'area isolata e marginale di 312.600 metri quadri - una ex discarica bonificata appena fuori le mura cittadine ma vicina alla zona industriale e al casello autostradale - sorgerà l'impianto, che coi suoi 63.000 pannelli collocati su rotor monoassiali avrà una potenza di 14 megawatt.
Questa, in sintesi, l'operazione: la Spal ha acquistato per circa 3 milioni di euro il terreno, su cui ha ottenuto il diritto di superficie per i prossimi 25 anni con opzione di proroga per ulteriori 5; l'energia prodotta verrà venduta ad Enel sulla base di una tariffa Conto Energia predeterminata che verrà stabilita al momento degli allacciamenti e rimarrà invariata per le due decadi successive; entro fine 2010 aprirà il cantiere ed entro metà 2012 i lavori saranno terminati. Con i contributi Gse si pagherà l'investimento, con la vendita dell'energia ad Enel – o in futuro ad altri competitor – la società sportiva farà utili.
Una "filiera" che a pieno regime dovrebbe far introitare alla Spal da 1 a 2 milioni di euro, che coprirebbero parte dei 4 o 5 milioni di costi annuali di gestione. E i primi numeri, con l'esecuzione del primo dei quattro lotti, nelle speranze del realizzatore Remo Turra potrebbero essere messi a bilancio già nei primi mesi del 2011. E' stato l'architetto Sergio Fortini (Canapé) a rimarcare come la singolarità dell'intervento risieda nella sua vocazione didattica. La configurazione adottata consentirà infatti la fruizione pubblica controllata di una parte del parco, sintesi di natura e tecnologia. «Trascorsi i 20 anni stabiliti – ha chiarito Fortini – potrà rimanere un parco a tutti gli effetti, a completa disposizione della città». Hera, per voce di Filppo Brandolini - presidente di Herambiente - ha precisato come «il progetto rientri nell'ambito di una precisa strategia finalizzata alla messa a valore delle discariche dismesse».
Il commento sportivo è stato di Cesare Butelli, presidente della Spal: «Questa opera, che ha già suscitato un grande interesse mediatico, ci consentirà di non scomparire come succede purtroppo a tanti club e di guardare avanti. In tempi difficili per le squadre di calcio, la nostra potrà vivere serenamente per i prossimi 20 anni». Soddisfazione anche dal sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani, che ha definito il progetto «di grande valore ambientale». Stesse parole dal deputato ferrarese Alessandro Bratti, membro della Commissione Ambiente, secondo cui i «risvolti sono solo positivi». A realizzare l'opera, curata da Turra Engineering, Studio Canapé e Sgm Ingegneria, sarà il Gruppo Turra di Cazzago San Martino (Brescia), che entrerà in società con Butelli per il 30 per cento. All'evento hanno presenziato i vertici di tutti i soggetti interessati e di Comune e Provincia (cui spetta l'iter autorizzativo).
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