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Questo articolo è stato pubblicato il 03 febbraio 2013 alle ore 16:25.
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Certamente sì. Non è possibile detenere il più grande patrimonio culturale nel mondo e spendere per salvaguardare e valorizzare questo bene inestimabile meno degli altri Paesi.
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Bisogna innanzitutto valorizzare questo patrimonio in maniera imprenditoriale, chiamando i giovani laureati nelle specializzazioni di managerialità della cultura a dirigere musei e aree archeologiche, come abbiamo iniziato a fare con la nomina del dottor Mario Resca alla direzione generale della valorizzazione dei beni culturali. I privati inoltre possono e debbono essere associati in questo ruolo di tutela e promozione del nostro patrimonio, come ad esempio è stato fatto a Torino con la Fondazione del Museo Egizio e a Roma con l'investimento di un privato come Della Valle nel restauro del Colosseo.
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Il linguaggio artistico e musicale è uno dei linguaggi fondamentali della nostra cultura e della formazione spirituale di un giovane. Bisogna adottare il modello anglosassone, come quello dell'educazione teatrale come una delle attività di una scuola a tempo pieno.
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I nostri beni artistici possono diventare uno strumento di diffusione culturale e anche economica in tutto il mondo, come del resto è sempre avvenuto nel corso della nostra storia. Abbiamo fatto molto da questo punto di vista, attraverso accordi con la Cina, ad esempio, con l'apertura di un museo italiano a Pechino e uno cinese a Roma. Tutto ciò ha migliorato i nostri rapporti politici e di conseguenza anche economici.
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Innanzitutto non bisogna disperdere le risorse in mille rivoli e indirizzarle invece verso centri e progetti di eccellenza. L'Italia può riprendere un posto importante nella competizione economica internazionale se sfrutta adeguatamente le sue facoltà creative e scientifiche al servizio dell'economia e del progresso civile del Paese. A questo fine è necessario privilegiare il merito per evitare che le nostre migliori energie siano costrette a trovare all'estero le condizioni migliori per manifestare il proprio talento.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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