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Questo articolo è stato pubblicato il 16 dicembre 2011 alle ore 22:15.
L'ultima modifica è del 16 dicembre 2011 alle ore 11:29.
Ore 20,18. Pisicchio (Api): sì al decreto, ora tocca al Parlamento fare le riforme
«Votiamo sì alla manovra per salvare l'Italia dall'affanno di una crisi senza precedenti - ha detto il capogruppo dell'Api alla Camera, Pino Pisicchio, durante la dichiarazione di voto sul decreto salva-Italia - ma ora bisogna dare speranza agli italiani. La nuova fase della politica deve ricostruire una scala di priorità con le riforme: la solidarietà prima dei mercati, la dignità dell'uomo prima delle borse, il lavoro prima della lettura ansiogena degli spread». Questa nuova fase, ha concluso Pisicchio, «la deve attivare il Parlamento, riconquistando il suo diritto-dovere di proposta e un clima di civiltà politica dopo anni di conflitto bipolare».
Ore 20,17. Liberali: sì al decreto, ma liberalizzazioni
I deputati di Liberali per l'Italia - Pli voteranno a favore della manovra economica. Lo ha annunciato in Aula della Camera, Fabio Gava, che ha fatto rilevare «passi indietro del governo sulle liberalizzazioni».
Ore 20,07. Iniziate le dichiarazioni di voto finali
Dopo l'intervento del presidente del Consiglio, Mario Monti, sono iniziate in Aula alla Camera le dichiarazioni di voto sul disegno di legge di conversione del decreto legge salva-Italia. Al termine ci sarà la votazione finale. Dopo il via libera di Montecitorio il testo passerà all'esame del Senato.
Ore 20,05. Applausi della maggioranza dopo l'informativa di Monti
Al termine dell'informativa del premier Monti alla Camera sul decreto salva-Italia l'Aula di Montecitorio ha riservato un lungo applauso finale al premier. Ma alla fine dell'intervento, dopo le manifestazioni di solidarietá da parte della maggioranza, si sono uditi nettamente nell'emiciclo diversi fischi da parte della Lega. La seduta si è svolta, però, in una sostanziale atmosfera di calma a parte un paio di richiami all'ordine che il presidente Gianfranco Fini ha dovuto indirizzare nei confronti di un deputato della Lega. Complessivamente Monti è stato applaudito una decina di volta.
Ore 20,05. Monti corregge il tiro con i politici sul "noi" e voi"
Mario Monti ha corretto il modo per chiamare in causa i politici. Nei giorni scorsi il premier aveva insistito sulla differenza tra i tecnici, chiamati al governo senza averlo chiesto, e i politici, che potrebbero governare ma visto che sono in lite permanente non ci riescono. «Perché non l'avete fatta voi la manovra, se ne eravate capaci?», aveva detto Monti al Senato pochi giorni fa. Oggi il premier corregge il tiro: tecnici e politici, spiega in aula alla Camera, «sono tutti accomunati nella stessa via intrapresa. Io so che non devo dire "noi" e "voi", noi tecnici e voi politici».
Ore 20,05. Monti a Berlusconi: «Non mi sento assolutamente disperato»
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