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Questo articolo è stato pubblicato il 18 dicembre 2012 alle ore 16:25.

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Meglio elezioni anticipate che un allungamento della campagna elettorale che potrebbe aumentare il rischio di volatilità per i mercati finanziari italiani. Anche perché, in attesa delle elezioni politiche probabilmente in calendario a febbraio, la sensibilità dei mercati alle frequenti notizie in arrivo dal mondo politico é in aumento.

Nel tirare le somme del 2012, e nell'azzardare previsioni per il 2013, economisti e analisti di banche d'affari e società di investimento sono concordi: la salute della finanza italiana è migliorata rispetto al 2011, ma resta legata a doppio filo al protratto rischio politico del Paese.
In attesa delle elezioni politiche, gli economisti di Barclays Fabio Fois e Giuseppe Maraffino hanno pubblicato un "roadmap", che riassume cosa aspetta i mercati prima dell'apertura dei seggi.

Il report accoglie positivamente le elezioni anticipate, in quanto un allungamento della campagna elettorale potrebbe causare un aumento della "rumorosità" politica sui mercati, e la decisione di indire un election day per le votazioni politiche e regionali, che permetterà di controllare la volatilità dei mercati finanziari durante il periodo pre-elettorale, tuttavia in aumento rispetto al "relativamente tranquillo" periodo di settembre-novembre.

Secondo gli economisti infatti, le elezioni rappresentano il maggiore rischio per il mercato italiano che, in seguito alle riforme di austerity implementate negli ultimi mesi, soffre di quella che Barclays definisce "crescita anemica" e perdita di competitività, ma non sul fronte fiscale.
Per fare fronte a queste debolezze, i politici che prenderanno il testimone dal governo di Mario Monti dovranno completare l'implementazione dell'agenda di riforme iniziata.

«L'Italia non deve erodere il "capitale di credibilità" accumulato negli scorsi mesi dal ministro Monti. Crediamo che la possibilità che lui giochi un ruolo chiave nella politica italiana nei prossimi mesi sia il modo migliore per preservare questo capitale agli occhi dei partner europei e dei mercati finanziari», hanno commentato Fois e Maraffino.

A essere influenzato dall'atmosfera elettorale sarà anche e soprattutto il sistema bancario italiano, entrato nel periodo di campagna elettorale con maggiore capitale e migliore liquidità rispetto alle condizioni con cui si era chiuso il 2011. Barclays prevede che le banche saranno più resistenti alle pressioni sui bond sovrani, anche date le limitate conseguende sullo spread in seguito all'annuncio delle dimissioni di Monti.

Lo scorso ottobre, i maggiori istituti del Paese avevano un'esposizione ai bond sovrani italiani di circa il 7,6%, ma le iniezioni di liquidità della banca centrale e la ricapitalizzazione di alcuni istituti hanno allentato le tensioni sui bond, riducendo la volatilità dei titoli rispetto all'ultimo trimestre del 2011.

Infine, se dal mondo politico arriverà un messaggio di stabilità e di impegno a proseguire sulla strada di riforme tracciata da Monti, Barclays lascia spazio alla possibilità di trarre profitto dalla buona valutazione dei titoli italiani, con rendimenti relativamente sicuri.

Lo scorso ottobre per esempio Pioneer Investments ha iniziato a investire sui titoli italiani. Una decisione guidata non dal contesto politico del paese, ma dalle iniziative della Banca Centrale Europea a supporto della monetat unica. Cosimo Marasciulo, responsabile European Government Bonds e foreign exhange di Pioneer, spiega che una elezione anticipata è sempre stata prevista dall'analisi del gruppo.

Sulle conseguenze delle elezioni anticipate sui mercati finanziari, Marasciulo è in linea con Barclays: «Prima ci saranno le elezioni, prima si daranno risposte alle incertezze. E senz'altro i mercati finanziari preferirebbero si trovasse spazio per il Premier uscente», ha aggiunto lo specialista
(reporter di Investment Europe)

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