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Questo articolo è stato pubblicato il 10 ottobre 2012 alle ore 12:09.
Ci sarà anche Oscar Giannino tra i candidati premier alle prossime elezioni. Il giornalista economico, tra i promotori di «Fermare il declino», il movimento d'opinione nato la scorsa estate intorno al manifesto di dieci proposte per il rilancio, si è presentato come "front runner" di un'iniziativa che ha raccolto finora l'adesione di 48mila persone e alla quale è stata aggiunta la parola, "Fare".
La scelta di mettersi in gioco
«Non possiamo più aspettare» ha detto il giornalista che ha raccontato dei suoi tentativi di mettersi in contatto con il premier Mario Monti per dare il suo contributo all'agenda del premier. «Ho prima scritto una lettera a Monti, poi mi sono rivolto a Palazzo Chigi. Non è arrivata alcuna risposta». Da qui la decisione di mettersi in gioco. «Ho sperato che tra i primi 250 firmatari del nostro appello ci fosse qualcuno disposto a essere in prima linea». Così non è stato: «Rispetto la loro volontà di continuare la loro professione e, dal momento che sono il più noto tra i promotori, cercherò di capitalizzare la mia popolarità», cresciuta anche grazie alla trasmissione "Nove in punto" su Radio 24.
Il decalogo per la crescita
Il programma di "Fare" già delineato nelle dieci proposte elaborate la scorsa estate: dalla riduzione del debito pubblico all'introduzione di un «vero federalismo» per rilanciare la crescita. Un punto sul quale Giannino si dichiara profondamente deluso da Monti: «Grazie a lui abbiamo riguadagnato quell'autorevolezza che aveva perso con l'impresentabile Berlusconi. Ma nell'azione di Governo non c'è stato un cambio rispetto al mix tutto tasse di Tremonti. Né nel'agenda del premier si trova quel cambio di marcia energico che serve per ritrovare la crescita».
«Società civile monopolizzata da Italia Futura»
Giannino riconosce che, al di fuori delle coalizioni, la sua candidatura ha un valore «testimoniale». «Staremo a vedere se nei programmi ci sarà qualcosa di coerente con le nostre proposte». L'attenzione sarà rivolta al modo in cui la società civile si organizzerà per sostenere l'iniziativa di Monti. «Se ci sarà il monopolio di Italia Futura e Luca Cordero di Montezemolo ne prenderemo atto. Corrado Passera la pensa come noi».
Nel frattempo la macchina organizzativa è già partita. L'obiettivo è raccogliere e spendere per la campagna elettorale 2 milioni di euro.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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