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Questo articolo è stato pubblicato il 16 gennaio 2013 alle ore 16:07.
C'è bisogno di super eroi, in quest'Italia malmessa. Perché i super eroi sono giusti, buoni e soprattutto vincenti. E forse è questo il concetto base che ha spinto gli "arancioni" a un massiccio utilizzo dei personaggi di cartoni e fumetti negli slogan a favore dell'ex pm palermitano. Così, navigando sui social network, ci si imbatte in banner elettorali con Dylan Dog che veste i panni di un lavoratore a progetto, stanco di «questi mostri che ammorbano le istituzioni», che annuncia «Anche io voto Rivoluzione Civile. Insieme vinciamo». Inutile chiedersi se il vecchio Dylan sarebbe stato d'accordo.
Ma non c'è solo il coraggioso indagatore dell'incubo. C'è Homer Simpson, in un volantino contro il nucleare, c'è il nonno di Heidi che difende la montagna ed è contrario alla Tav, c'è Ken Shiro furioso contro chi ha eliminato l'articolo 18 e il nano Brontolo che sbuffa e non vuole saperne di lavorare fino a 70 anni. Tutti pronti a sostenere Ingroia in questa competizione elettorale che vede l'ex giudice palermitano candidato alla presidenza del Consiglio dei Ministri.
Una campagna che, attraverso questi personaggi, cerca di far breccia nel cuore degli italiani, specie di quelli più nostalgici. Attraverso gli eroi di cartoni e fumetti, quelli di Rivoluzione Civile hanno abbracciato i temi più importanti del Paese: dal Lavoro, alla Sanità, all'Istruzione, all'Ambiente.
La diffida di Bonelli editore
Questa volta, però, per i super eroi non è finita come nelle favole. L'utilizzo di Dylan Dog nei manifestini pro Igroia non è passato inosservato. E la "Sergio Bonelli Editore", che dal 1986 pubblica il famoso fumetto, ha preso immediatamente le distanze con una nota ufficiale nella quale diffida chiunque ad usare i personaggi dei suoi fumetti per scopi politici. Questa il comunicato ufficiale della casa editrice milanese: «Sergio Bonelli Editore spa, proprietaria del nome e dei diritti di utilizzazione del personaggio Dylan Dog dichiara di non essere in alcun modo affiliata o di sostenere, con l'immagine di Dylan Dog o di qualunque altro personaggio della casa editrice, alcuna formazione politica, e diffida dall'utilizzo illecito del nome e dell'immagine delle sue proprietà intellettuali». Giuda ballerino, avrebbe detto Dylan.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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