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Questo articolo è stato pubblicato il 17 gennaio 2013 alle ore 13:47.

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Antonio Ingroia fa marcia indietro sull'ipotesi di patti di desistenza con Pd alle prossime elezioni. «Escludo patti di desistenza, non ci sono patti di alcun tipo con nessuno, noi non facciamo queste cose dietro le quinte. Noi siamo alternativi al montismo, è impensabile quindi parlare di desistenza se prima il Pd non chiarisce i suoi rapporti con Monti». Lo ha sottolineato il leader di Rivoluzione civile, in una nota.

In mattinata il leader di Rivoluzione civile, intervenuto a Radio Anch'io, aveva però affermato: «Non c'è nessun patto dietro le quinte con il Pd. Stiamo lavorando alle nostre liste». Piuttosto, ci potrebbero essere «rischi di dispersione di voti in alcuni collegi senatoriali - aveva spiegato ancora Ingroia -, come in Campania, ma stiamo lavorando alle liste» e quanto a possibili patti di desistenza in alcune regioni «una volta completate le firme ragioneremo su questo».

Sul patto di non belligeranza tra Monti e Bersani
In mattinata Ingroia è intervenuto anche sul cosiddetto "patto di non belligeranza" tra Monti e Bersani: il Pd «si sta dimostrando piuttosto sordo» all'appello di Rivoluzione civile, «mentre continua a guardare dall'altra parte, a Monti. Ma forse i sondaggi recenti li stanno preoccupando».

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