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Questo articolo è stato pubblicato il 12 febbraio 2013 alle ore 14:18.

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Dopo l'Imu e il condono fiscale, l'imposta regionale sulle attività produttive: «In quattro anni vogliamo abrogare interamente l'Irap». Non demorde il leader del Pdl, Silvio Berlusconi, che nel corso di un forum Ansa sulle proposte di governo del centrodestra conferma la strategia degli annunci ad effetto degli ultimi giorni. Cavaliere all'attacco anche sul fronte del debito: «Non sono mai stato preoccupato per il debito. La nostra ricchezza ci fa presupporre che non dobbiamo preoccuparci. Il debito giapponese è più alto del nostro, ma loro, come fanno anche altri paesi, hanno la possibilità a differenza di noi di stampare moneta».

Spesa pubblica, possibile risparmiare «16 mld all'anno»
«Io, in attesa che il presidente del Consiglio abbia più poteri, aggiunge Berlusconi, preferirei fare il ministro dell'Economia e dello sviluppo», mentre sull'ipotesi di un pontefice di colore, l'ex premier si sbilancia: «Se la Chiesa è pronta per avere un Papa di colore? Credo proprio di sì». Tornando al suo programma elettorale, Berlusconi conferma la priorità assegnata alla riduzione della pressione fiscale: «Noi pensiamo, come tutti sanno, che si possa e di debba ridurre la spesa pubblica per ridurre la pressione fiscale. Obiettivo è abbassare di un punto all'anno e di due punti la spesa pubblica. Pensiamo che sia prudente pensare che andando a lavorare in profondità si possano risparmiare 16 miliardi ogni anno».

Monti: «Con riforme +6% Pil in 5 anni»
Il premier dimissionario, Mario Monti, usa invece toni altamente pessimistici sulle prospettive delle giovani generazioni nel caso alle prossime elezioni Politiche prevalga quella che definisce la "vecchia politica": «Se torna la politica tradizionale i giovani italiani avranno, nella prospettiva di 5-10 anni, l'alternativa tra l'emigrazione, la disoccupazione o quella di finire nelle braccia della criminalità». Parlando a un incontro elettorale con l'associazionismo femminile, Monti spiega di aver gradito la definizione, per lui, di "riformista", da parte di una trasmissione televisiva: «È proprio così. Se andremo avanti con le riforme strutturali si potrà avere un 6 per cento d Pil in più in 5 anni».

Cambiare il lavoro pubblico, appello contro gli arroccamenti
Poi, da Monti un appello a cambiare il lavoro pubblico: «L'Italia non si arrocchi su forme di tutela del lavoro dipendente che sono state largamente superate ovunque ma che restano nel nostro Paese». Il candidato premier di "Scelta civica" sottolinea come «Solo superando queste barriere potremo dare una speranza di futuro ai giovani», e ricorda in particolare le «resistenze» incontrate dalla riforma Fornero da parte del Pd che difendeva «le posizioni del suo sindacato, o meglio del sindacato vicino a sé».

Grillo a Monti: vada al parco col cagnolino
«Monti si tolga dai piedi, porti il suo cagnolino al parco, ha già fatto abbastanza danni». Così Beppe Grillo, in un post sul sito relativo al caso Finmeccanica, replica al presidente del Consiglio uscente che lo accusa di voler ridurre l'Italia come la Grecia.

Bersani: I deputati guadagnino «come un sindaco»
In Sicilia, a Priolo Gargallo, nel Siracusano, per una nuova tappa del supo tour elettorale, il candidato premier del Pd, Pier Luigi Bersani, punta i riflettori su costi della politica - «Sia ben chiaro: faccio il parlamentare anch'io e non c'è nessuna ragione che un deputato guadagni più di un sindaco», spiega promettendo interventi normativi su su partiti, falso in bilancio, corruzione, riciclaggio, e voto di scambio mafioso - e lancia l'allarme per la deindustrializzazione dell'Italia. «C'é un problema che riguarda i grandi sistemi di impresa, in particolare della siderurgia, della chimica e della raffinazione», sottolinea infatti Bersani, che propone l'istituzione di "tavoli" a Roma per confrontarsi con i grandi attori industriali: «Nel Paese ci sono una decina di aree industriali che sono a mezzo tra la deindustrializzazione ed il problema dell'inquinamento. Bisogna risanare e reindustrializzare, ma per risanare occorrono delle modifiche normative».

Casini (Udc): Riforma della giustizia? «D'accordo, ma niente leggi ad personam»
In giornata, nuova puntata dello scontroa distanza tra il leader Udc Pier Ferdinando Casini e Sel, alleato del Pd. «La cosa peggiore è far gravare l'onere della prova non su chi ne è responsabile. Vendola dice che è incompatibile con noi, presenta il referendum contro articolo 18, è contro la Tav e la riforma della previdenza. E si chiede a noi se siamo disponibili a fare alleanza con Vendola? Ha già fatto tutto lui...», commenta Casini intervenendo ad un forum sulla campagna elettorale promosso dall'Ansa. «Non ho niente da chiedere a Berlusconi, aggiunge il leader Udc, ho evitato incarichi sia da parte sua che di Prodi nelle ultime due legislature. Se poi l'ex premier mi definisce un intralcio per la riforma della giustizia, lo considero un elogio perchè sono d'accordo sulla necessità di farla, ma senza leggi ad personam».

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