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Questo articolo è stato pubblicato il 17 febbraio 2013 alle ore 20:42.
L'ultima modifica è del 17 febbraio 2013 alle ore 14:36.

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Mancano pochi giorni al voto per le politiche, e Mario Monti invita Bersani e Berlusconi a un confronto in televisione. «Mancano pochissimi giorni al voto, davvero volete sottrarre ai cittadini italiani il diritto di formarsi un'idea sulla base di un confronto diretto tra i candidati? Onorevole Berlusconi, Onorevole Bersani, non facciamo questo. Abbiamo il dovere di non limitarci ad appelli singoli ma di confrontare le nostre idee davanti agli elettori». È questo uno dei passaggi del video appello fatto dal professore al leader del Pdl e a quello del Pd per non sottrarre ai cittadini il diritto di informarsi attraverso il confronto in tv tra i candidati.

Il professore: non alimentiamo l'antipolitica
«In tutte le democrazie avanzate si fa» il confronto tv tra i candidati premier, ricorda il premier uscente e numero uno di Scelta civica, «perchè proprio in Italia non deve avvenire? Proprio mentre l'antipolitica è così diffusa e così furiosa vogliamo alimentarla ancora sottraendoci al confronto base di una civiltà democratica?».

Difficilmente l'invito sarà accettato e perché
I toni dell'appello di Monti a Bersani e Berlusconi sembrano concilianti ma il professore sa perfettamente che il segretario del Pd e il leader del Pdl difficilmente accetteranno l'invito, anche se per motivi diametralmente opposti. Bersani già in passato si è detto disponibile ad un confronto televisivo, ma soltanto se «aperto a tutti» i sei candidatì a guidare il Paese. Per il Cavaliere, invece, l'unico confronto possibile è quello tra i leader delle due coalizioni principali, ovvero - ne è certo - lui stesso e Bersani. Insomma, senza Monti e i piccoli.

Insorgono i piccoli partiti, Grillo convitato di pietra
Ma proprio i partiti minori insorgono contro Monti. «Mi sento decisamente escluso - si lamenta Antonio Ingroia - ma non mi sorprendo perché si sta cercando di escludermi dall'inizio della campagna elettorale. Forse Monti ha paura di confrontarsi con temi e contenuti di Rivoluzione Civile».

Ancora più sprezzante il commento di Oscar Giannino, leader di Fare per Fermare il Declino. «Se non hanno paura di confrontarsi con noi - domanda - perché tutte le regie dei vecchi partiti, i partitosauri quali il Pd, il Pdl e l'innesto Montezemolo-Fini-Casini si sono messe d'accordo per evitarci?». Il convitato di pietra, comunque, resta Beppe Grillo. Il leader del M5S non interviene nella polemica. Anzi annulla l'intervista già annunciata con Sky Tg24, attirando non poche critiche.

Berlusconi: sono sicuro, avremo la maggioranza assoluta
Al di là dell'appello, lo scontro della campagna elettorale continua ad avere toni accesi. Silvio Berlusconi critica la riforma Fornero, che il Cavaliere considera un «grande errore» commesso dal governo Monti sul fronte del mercato del lavoro. Alla platea del Lingotto a Torino confida di sentirsi la vittoria in tasca. «C'è la possibilità che io possa ubriacarmi tra qualche giorno. Questa volta credo che dovremmo mettere lo champagne, anzi il prosecco, in frigo. Se martedì Monti, Fini e Casini stanno fuori dalla Camera mi ubriaco». Berlusconi attacca anche Grillo: «Sta facendo una operazione pericolosa per la democrazia. Non propone nulla e le poche cose che dice non hanno nessun senso».

In serata il Cavaliere è intervenuto telefonicamente a un incontro del Pdl che si è tenuto a Bastia Umbra: «Sono sicuro che avremo la maggioranza assoluta in Parlamento e potremo subito modificare la Costituzione dando al presidente del Consiglio e al governo quei poteri che hanno nelle altre democrazie occidentali». Presenti all'iniziativa l'ex ministro Renato Brunetta, il coordinatore regionale del Pdl e candidato Rocco Girlanda. «Dobbiamo modificare - ha sottolineato tra l'altro Berlusconi - la Corte Costituzionale, che dovrebbe tornare ad essere istituzione di garanzia sopra le parti e non come ora organismo politico di sinistra».

Renzi: il Pd deve intercettare i voti dei delusi della destra
Dalla parte del Pd, mentre il sindaco di Firenze Matteo Renzi in un'intervista a Il Corriere della Sera suggerisce di finirla con la "spocchia", e di cercare - in questa ultima settimana - i voti dei delusi della destra e della Lega, soprattutto al Nord, il segretario del Pd da Piacenza attacca Beppe Grillo e dice: «Lui vuol vincere sulle macerie. Ma sulle macerie può permettersi di vincere solo un miliardario: questo Paese ha dei problemi seri e vanno affrontati seriamente, senza demagogia».

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