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Questo articolo è stato pubblicato il 19 febbraio 2013 alle ore 06:37.
Per il movimento di Mario Monti, «Scelta civica» il taglio della pressione fiscale sui redditi da lavoro parte da una una progressiva riduzione dell'Irpef sui redditi medio-bassi. Il traguardo è una diminuzione di 2 punti del rapporto tra gettito Irpef e Pil, pari a circa 15 miliardi in meno di Irpef. Inoltre si punta al fattore famiglia con un sistema che preveda deduzioni crescenti con il numero di figli e decrescenti con il reddito e una no-tax area. La riduzione della pressione fiscale, inoltre, richiede un intervento mirato anche sulle addizionali regionali e comunali su cui dovranno pesare i carichi familiari.
«Fare per fermare il declino» di Oscar Giannino ha posizionato l'asticella del taglio Irpef al 30% nell'arco della legislatura. In questo modo si stima di eliminare completamente l'Irpef per la metà più povera dei contribuenti. Secondo «Fare» si potrebbero rendere esenti da imposte i redditi inferiori a 12.000 euro entro il 2015, e i redditi inferiori a 15.000 euro entro la fine della legislatura.
Nel programma di Rivoluzione Civile torna la restituzione del fiscal drag e per ridurre il carico fiscale sui lavoratori la strada indicata è quella della detassazione delle tredicesime. Si punta alla rimodulazione delle aliquote, diminuendo il prelievo fiscale per i redditi medio-bassi. Nessun aumento della tassazione indiretta che colpisce in maniera non progressiva. Per il Movimento 5 stelle, invece, il prelievo fiscale non va fatto alla fonte, ogni contribuente dichiara una volta all'anno le sue entrate. Nessuna differenza tra lavoro dipendente e non dipendente. Inoltre gli studi di settore vanno aboliti, nessuno può sapere in anticipo quanto guadagnerà e pagare tasse per redditi spesso non percepiti.
Il taglio al cuneo fiscale
Per il Pdl la riduzione della pressione fiscale per le imprese si traduce nella riduzione del cuneo fiscale con la cancellazione dell'Irap sul costo del lavoro, dando priorità alle piccole imprese e agli artigiani. La riduzione integrale dell'Irap è anche ai primi punti del programma di «Fare»: la sua eliminazione deve procedere di pari passo alla riduzione della spesa. Per «Scelta Civica» l'obiettivo è eliminare il monte salari dalla base imponibile dell'Irap. Secondo le stime il gettito Irap nel 2017 sarà circa di 11,2 miliardi in meno.
Leva fiscale e produttività
Per sostenere le imprese alcuni schieramenti propongono interventi mirati che si vanno ad aggiungere al taglio dell'Irap. Il Pd punta al rilancio del credito d'imposta per la ricerca e a nuovi sconti sugli utili reinvestiti in azienda. Il Pdl mette l'accento su una fiscalità di vantaggio per lo sviluppo economico territoriale, anche in questo caso con un incentivo sugli investimenti. Ma particolare attenzione anche al rilancio dell'occupazione con una detassazione delle nuove assunzioni che si tradurrebbe in un credito d'imposta pari a contributi versati dal datore di lavoro. Il movimento di Monti, invece, punta a un rafforzamento del credito di imposta per ricerca e innovazioni di prodotto e di processo e alla detassazione di salari e produttività. Inoltre come interventi mirati mette sul piatto l'estensione delle detrazioni Irpef per ristrutturazioni, con l'inclusione di arredi e mobili, nonché l'allargamento degli sconti fiscali per riqualificazioni energetiche degli edifici. Un aiuto alle imprese per il movimento di Giannino potrà arrivare dalla semplificazione degli adempimenti: limitando il numero degli obblighi fiscali ed eliminando le eccezioni fiscali con un riordino degli sconti e con l'eliminazione di aliquote speciali come, per esempio, la Robin Tax.
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