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Questo articolo è stato pubblicato il 19 febbraio 2013 alle ore 06:37.
Evasione e riscossione
La lotta all'evasione non è solo una priorità ma per tutte le coalizioni in campo sarà la fonte cui attingere per ridurre la pressione fiscale su lavoro e imprese. Ma con i debiti distinguo. Per Ingroia la lotta all'evasione va combattuta con le leggi anti-mafia e dunque con il sequestro preventivo dei beni anche in caso di un solo indizio per evasioni rilevanti e salava la prova contraria del contribuente. Per Scelta Civica c'è il rafforzamento dei pagamenti elettronici e dei meccanismi per l'incrocio dei dati da parte del Fisco. Stesso rafforzamento proposto dal Pd, secondo cui più che di lotta all'evasione si dovrà parlare di riqualificazione della fedeltà fiscale. Battaglia anche alle frodi e in particolare a quelle "carosello". No al condono e si dovrà puntare ai controlli sui movimenti finanziari e prevedere un uso selettivo e non di massa del redditometro.
«Fare» guarda più alla codificazione di evasione, elusione e legittimo risparmio di imposta, nonché dell'abuso del diritto. Occorre una riforma delle sanzioni amministrative e penali, e vanno rivisti gli attuali strumenti fino all'abolizione del redditometro.
Per il Pdl non si dovranno fare sconti agli evasori ma allo stesso tempo andrà riscritto il rapporto fisco-contribuenti. E per questo si punta al conflitto di interessi con la possibilità di scaricare scontrini e fatture e a una revisione massiccia di Equitalia e del redditometro. Tra le principali modifiche proposte sulla riscossione spiccano l'innalzamento delle rateizzazioni da 72 a 120 mesi e la rateizzazione per debiti fino a 200mila euro (oggi è 20mila euro), il divieto di iscrizione dell'ipoteca per debiti inferiori a 200mila euro (oggi il limite è a 20mila euro) e l'impignorabilità della prima casa. Come annunciato c'è anche il "condono" o meglio la rinuncia da parte dello Stato ad intascare sanzioni e interessi sulle cartelle già emesse.
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