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Questo articolo è stato pubblicato il 26 febbraio 2013 alle ore 09:10.
«E' presto per capire cosa fare, dovremo riflettere», spiega Berlusconi all'indomani delle Politiche che consegnano l'Italia alla ingovernavbilità, che approfitta della prima uscita nel "day after" per sollecitare attenzione agli interessi nazionali: «Per il bene dell'italia tutti devono acconciarsi a fare qualche sacrificio: non credo che quest'italia possa non essere governata. Io sono tranquillo, ho la coscienza a posto». Più tardi, conferma con ad un "tweet" la sua posizione: «Accordo con il Pd? Ora dobbiamo prendere del tempo per riflettere. Niente accordo con Monti».
Attacco allo spread
Non manca poi un attacco allo spread e alle pressioni indebite da parte dei mercati: «Basta con questa storia dello spread: abbiamo vissuto felicemente per tanti anni. È un'invenzione di due anni fa. Lasciamolo stare, non confrontiamoci sempre con la germania. Abbiamo sempre fatto a meno dello spread, continuiamo a farne a meno. I mercati? Sono indipendenti e matti, vadano per la loro strada». Quanto al ritorno al voto, Berlusconi, ospite di Maurizio Belpietro, a "La telefonata", su Canale 5, si mostra convinto: «Non credo che sia utile in questo momento, sono stato l'unico ad aver portato avanti un programma vero e proprio, gli altri hanno fatto solo contrapposizione».
Su Grillo: «Non ha mandato a casa nessuno»
Nel bilancio della giornata, Berlusconi esclude l'ipotesi di brogli - «No, non credo. Non sono al corrente. Non ho nessun elemento per poter sospettare - e saluta con soddisfazione l'esclusione di alcune forze politiche dal Parlamento: «Penso che qualche risultato positivo sia stato raggiunto: sono fuori dalla politica Fini, Ingroia, Di Pietro, tre giustizialisti di cui nessuno sentirà la mancanza». Berlusconi ha poi minimizzato l'effetto pratico dello "tsunami" grillino: «Con questi risultati Grillo non ha mandato a casa nessuno e ha dato una mano alla sinistra». L'exploit del Movimento 5 Stelle sarebbe quindi dovuto al fatto che Grillo ha potuto «usufruire dello scontento generato dallo spettacolo della politica che in questi ultimi tempi è stato deteriore. Molto negativo è stato anche spettacolo che hanno dato tutte le tv con la contrapposizione tra i protagonisti della politica e anche i giornali hanno fatto la loro parte».
Boccia (Pd): con Pdl «possibile accordo in Parlamento su alcuni temi»
In attesa che si esprima Bersani (conferenza stampa fissata per le 17.00 di oggi pomeriggio), dalle fila del Pd arrivano i primi segnali di disponibilità ad un dialogo con il Pdl, impensabile fino a poche ore fa. All'ipotesi di un accordo con Berlusconi, Francesco Boccia mostra una certa apertura: «Penso che un accordo trasparente dovrà essere fatto in Parlamento su alcuni temi». Intervenendo questa mattina a Omnibus su La7, ha aggiunto: «Non ha senso oggi parlare di accordi tra persone, perché dopo questo voto nessuno può pensare di rappresentare tutti, forse solo Grillo e ne avrebbe ragione».
Sereni (vicepresidente Pd): puntare al dialogo con M5s
Di segno opposto la posizione di Marina Sereni, vicepresidente del partito, che ricorda come in queste ore il Pd sia ala lavoro per preparare una proposta di governo «che si rivolge a tutto il parlamento ma in primo luogo al Movimento 5 stelle, e dice no a Berlusconi. «Non faremo un governo con chi é responsabile di aver portato il paese al disastro».
Pippo Civati chiede le dimissioni di Bersani
Il punto su quale direzione dovrà prendere il necessario dialogo del Pd con le altre formazioni politiche verrà fatto questa sera nel corso del coordinamento politico del partito, convocato alle 20 per una analisi del voto e delle prospettive politiche. All'ordine del giorno, al momento, non ci sono le dimissioni del segretario, chieste per ora solo da Pippo Civati.
Vendola "guarda" a M5S: «Diaologo a partire dai programmi»
L'atra gamba della coalizione di centrosnistra, Nichi Vendola, leader di Sel, sembra invece guardare con favore ad un possibile dialogo con M5S, che, spiega, «non deve essere a prescindere dai programmi ma a partire dai programmi». Nei primi cento giorni occorrerà - aggiunge Vendola - «dare un segno tangibile di svolta». Tra le priorità, "il conflitto di interessi, le norme anticorruzione e la lotta contro la povertà». Vendola torna sul tema anche con messaggio sul suo profilo Twitter: «Tutti ci dicevano di guardare Monti. Monti é uno sconfitto. Il Movimento 5 Stelle é il vero vincitore delle elezioni. Non basteranno alleanze posticce».
M5S, prime aperture al dialogo «ma su questioni concrete»
Dal Movimento 5 Stelle, al momento, mancano prese di posizioni ufficiali: si registrano singiole voci, come qualle di Michela Montevecchi, capolista in Emilia Romagna, che sulla possibile collaborazione con il centrosinistra non si sbilancia: «Non siamo per le alleanze tradizionali ma per il voto sulle singole proposte e sulle idee». Ad ogni modo, rimarca «dobbiamo confrontarci tra noi, penso che ci sarà prestissimo un incontro, credo a Roma già questo weekend, dal quale usciremo con una linea».
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