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Questo articolo è stato pubblicato il 07 gennaio 2013 alle ore 23:12.

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«Il mio avversario è Berlusconi, la Lega, le curvature populiste di un movimento», come quello di Grillo, «che interroga anche me».
Lo ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ospite di «Otto e mezzo» su La 7. Mario Monti, invece, è «un competitore», non un avversario, ha spiegato Bersani, confermando che dopo le elezioni chiamerà il premier uscente. «Al centro chiedo chiarezza» ha sottolineato, comunque, il segretario.

Bersani non ha però risparmiato le critiche alla decisione di «salire» in politica del presidente del Consiglio. La scelta Mario Monti di dare vita a una sua lista, pur definita «legittima», «non è stata una buona notizia per l'Italia», ha detto il leader Pd.

Incalzato da Lilli Gruber su La 7, Bersani ha poi annunciato un'apertura ai moderati in caso di vittoria elettorale. «Una grande coalizione? Cosa si intende? Se si intende un accordo tra il centrosinistra e i moderati, non lo escludo affatto».

Quanto ai candidati, il Pd presenterà esponenti di rilievo della cultura cattolica: «Vorrei mostrare sensibilità sulla grande area democratica cattolica», ha detto Bersani, non facendo nomi, ma assicurando che la maggioranza degli eletti del Pd verrà dai candidati alle primarie. «Il 90% dei candidati - ha affermato - viene dalle primarie e saranno i 3/4 degli eletti», con «tantissimi giovani, la più alta media europea di donne». «Adesso facciamo la composizione delle liste, mettendo dentro anche esterni, esperienze parlamentari e pluralismo». Resteranno fuori, invece, nomi «impresentabili».

Le poche apparizioni in tv? «Se mi si è visto poco» ha dichiarato Bersani parlando a Otto e mezzo, è proprio perché «ero a lavorare nelle primarie per i parlamentari, ora ho un po' più tempo e verrò di più...». In ogni caso Bersani ha evidenziato che la presenza in tv è importante, ma «non penso sia tutto: c'è un altro modo comunicare che è dimostrare nel tempo che quel che si dice si fa. Io ho comunicato in questo senso perché le cose che dico intendo farle».

Quindi, il segretario del Pd si è detto disposto a confrontarsi, in tv, con Mario Monti e Silvio Berlusconi. «Li faccio volentieri, si sa che mi piacciono. Vediamo, mettiamoci d'accordo...» ha risposto alla richiesta diretta di Lilli Gruber.

Parlando invece di imposizione fiscale, «Non possiamo ragionare sull'abolizione dell'Imu - ha detto Bersani - perché servono 20 miliardi. Dobbiamo lavorare perché le situazioni più deboli vengano alleggerite, e avevamo proposto di affiancare l'imu con l'imposta sui grandi patrimoni immobiliari. Quando si dice alleggerire l'imu sulla prima casa, è una cosa che si può fare». Per il segretario Pd, la soglia di patrimonio immobiliare è «sul milione e mezzo, due milioni».

Bersani, incalzato da Lilli Gruber, ha anche commentato la recente battuta di Nichi Vendola sui ricchi. «I super ricchi «al diavolo»? «Ma no, quella era una battuta su Depardieu, ora inchioderanno Nichi su quella frase...». Così Bersani ha spiegato che per lui «'i super ricchi devono pagare le tasse. Non li mando da nessuna parte, anzi restino qui e paghino le tasse qua» ha detto il segretario del Pd.

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