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Questo articolo è stato pubblicato il 20 gennaio 2013 alle ore 16:58.
L'ultima modifica è del 20 gennaio 2013 alle ore 12:58.

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Ddl costituzionali per taglio parlamentari e riforma Titolo V
Monti immagina anche di rispondere a una domanda su cosa intende fare al primo Consiglio dei ministri, nel caso sia chiamato di nuovo a fare il premier. « Direi senz'altro un ddl di riforma costituzionale per ridurre il numero dei parlamentari - spiega - e un ddl di riforma costituzionale per un riassetto dello Stato che lo renda meno costoso e più proficuo». Non solo: all'ordine del giorno «anche un ddl costituzionale per rivedere la riforma del Titolo V della Costituzione, adottata qualche anno fa a fin di bene, come sempre quando si interviene su questo fronte....ma che ha di fatto paralizzato la capacità dell'Italia di essere competitiva con infrastrutture rispettose dell'ambiente», ma anche con politiche energetiche adeguate e un settore turismo che non sia penalizzato dalla dispersione delle competenze.

Autocritica per collaborare con Vendola: «Ma scherziamo?»
Parlando dal palco di Bergamo, Monti trova anche spazio per replicare con parole inequivocabili alla richiesta avanzata dal leader di Sel Nichi Vendola di fare autocritica come condizione per collaborare dopo il voto. «Vendola ieri ha dichiarato, dopo una serata molto operativa sulla drammatica questione Ilva, "in fondo potremo anche collaborare con Monti e suoi per le riforma costituzionali purché faccia autocritica". Ma scherziamo? Ci sono a sinistra importanti e apprezzabili impulsi liberalizzatori, relativamente recenti, c'è stato un apprezzabile avvicinamento, ma noi li abbiamo dagli anni Novanta e dovremmo rinnegarli dopo che, con sforzi, una parte della sinistra arriva a questo?», ha detto Monti.

Commozione nel finale pensando ai nipoti
Nelle battute finali del suo discorso, Monti ha ricordato che «C'è una terza coalizione rispetto alla quale crediamo di essere migliori: quella dei non votanti, che pensano di fare un dispetto alla politica non andando a votare». Non volete fare una scelta politica? Ha quindi chiesto il premier, concludendo: «Fate la scelta civica». Con riferimento al nome della sua lista centrista. Al termine il presidente del Consiglio si é commosso ricordando i nipoti. «Pensando ai miei quattro e presto cinque nipotini - ha detto Monti - e dopo questo impegno civico-militare di tredici mesi, ormai, avrei voluto occuparmi più di loro, ma avrei fatto torto a loro e ad altri tanti nipoti italiani. Non fatemi commuovere... Ora vi chiedo di raddoppiare lo sforzo da qui al 24 febbraio».

Sul dopo voto: «Non parteciperò a governi che non siano riformisti»
Ma alla conferenza stampa successiva al discorso che il Monti politico riserva ulteriori indizi sulla direzione che intende dare alla nuova coalizione centrista. Dopo aver chiarito che sui possibili cambiamenti alla riforma Fornero lo stadio è quello di un «cantiere aperto» che coinvolge vari studiosi con idee diverse, Monti chiarisce il suo atteggiamento sulle alleanze politiche post elettorali: «Non parteciperò a Governi che non hanno un forte orientamento riformista, questa sarà la cartina tornasole», rifiutando di pronunciarsi «in termini di alleanze».

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