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Questo articolo è stato pubblicato il 27 gennaio 2013 alle ore 18:30.
L'ultima modifica è del 27 gennaio 2013 alle ore 14:47.

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Le comunità ebraiche: da Berlusconi frasi sconcertanti
Le parole di Silvio Berlusconi sul fascismo sono «sconcertanti» e dimostrano quanto l'Italia «fatichi a fare seriamente i conti con la propria storia», ha osservato Renzo Gattegna, il presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane. Prima che il Cavaliere chiarisse, era arrivata anche la netta critica della comunità ebraica di Roma, che in una nota aveva sottolineato: non permetteremo un attentato alla memoria.

La risposta di Di Pietro: il Cavaliere è la caricatura di Mussolini
Dopo le dichiarazioni su Mussolini che - a parte l'errore delle leggi razziali - «per tanti altri versi aveva fatto bene», Berlusconi è stato oggetto di dure critiche. Il leader dell'Idv Antonio Di Pietro ha sostenuto che il Cavaliere fosse «né più nè meno la caricatura» di Benito Mussolini. Casini ha bollato come «una sciocchezza immane» le affermazioni del leader del Pdl. A difesa del Cavaliere è intervenuta invece Adriana Poli Bortone, (ex missina) senatrice e presidente di Grande Sud: «su Mussolini - ha affermato - Berlusconi ha ragione. Una vera politica sociale vide la luce nel periodo fascista. Oggi a distanza di tanti anni dalla caduta del fascismo si può colmare, in termini di revisione storica, la lettura di alcuni interventi efficaci. Basterebbe ricordare l'Inps, l'Opera nazionale maternità e la modernissima e attualissima partecipazione dei lavoratori alla gestione e agli utili delle imprese».

Cicchitto: mai Mussolini come Hitler e Stalin
Il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto si è limitato a precisare che mai Mussolini potrà essere paragonato a Hitler e Stalin. «Su Mussolini, sui cui adesso si sta aprendo una discussione del tutto strumentale - forzando il senso delle parole di Berlusconi che si riferiva evidentemente ad alcuni aspetti delle politiche di assistenza sociale e di sostegno alle famiglie - egli fu un dittatore e tutte le dittature vanno condannate. Va anche detto - ha aggiunto il deputato Pdl - che la dittatura fascista non raggiunse mai l'orrore di quella nazista che produsse i campi di sterminio, e di quella comunista di Stalin che fece dei gulag uno strumento di distruzione sistematica dove morirono anche comunisti di varie nazioni, compresi alcuni comunisti italiani».

Il Pd: parole inaudite, insulto allla memoria
Pd duro contro Berlusconi: in una nota Anna Finocchiaro, presidente del gruppo Pd al Senato, ha sottolineato che «le parole di Berlusconi sono inaudite. Le colpe di Mussolini e del suo regime non sono solo le atroci leggi razziali, ma molte altre cose a cominciare dal soffocamento della domocrazia nel nostro Paese e dall'alleanza con il nazismo. È per questo che, lo ricordo al Cavaliere, la nostra Repubblica è una repubblica antifascista». Dario Franceschini, capogruppo del Partito democratico alla Camera, ha scritto su twitter che le dichiarazioni del Cavaliere «sono una vergogna e un insulto alla storia e alla memoria». È intervenuto anche l'alleato Sel: Berlusconi - ha commentato su twitter Nichi Vendola - è un falsario, quando dimentica cosa è stato il fascismo con arresti, lutti, violenze, guerre, torture».

La stretta di mano tra Monti e Berlusconi
Alla cerimonia che si è tenuta nella mattinata di domenica ha partecipato anche Mario Monti. Prima dell'inizio della cerimonia il premier e Berlusconi si sono intrattenuti in una breve conversazione, conclusa da una cordiale stretta di mano. Il professore ha espresso «commozione e profondo rispetto a tutte le persone che, in questa giornata, celebrano il ricordo di milioni di ebrei scomparsi nei campi di sterminio e rendono omaggio ai sopravvissuti». Anche il Papa è intervenuto in ricordo dell'Olocausto: fu una «immane tragedia», ha ricordato al termine dell'Angelus, e il ricordo di quegli eventi deve essere un «monito» per tutti.

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