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Questo articolo è stato pubblicato il 22 febbraio 2013 alle ore 19:20.
L'ultima modifica è del 22 febbraio 2013 alle ore 12:29.

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La prova più importante, piazza San Giovanni a Roma, quella dei comizi storici del Pci e degli scioperi del sindacato, il luogo simbolo dell'adunata di "popolo". È questa la sfida che ha scelto Beppe Grillo che questa sera a Roma annuncia un milione di persone anche se secondo calcoli della questura quella piazza ne può contenere al massimo 200mila. Le previsioni metereologiche parlano di pioggia sulla Capitale proprio nelle ore del comizio, a partire dalle 18, ma il comico genovese non si è mai preoccupato dell'inverno e le sue piazze si sono riempite pure con la neve. Addirittura quando pioveva ha perfino convinto la gente a chiudere gli ombrelli. Quindi il tempo che fa non sarà un problema per lui. Piuttosto si parla delle guest star sul palco di San Giovanni: accanto a Grillo potrebbe esserci Dario Fo e alcune voci parlano perfino del "molleggiato" Adriano Celentano.

L'asimmetria tra eletti ed elettori
Insomma, stasera c'è il botto finale dello tsunami tour proprio nella città simbolo del potere politico, dei palazzi, dei partiti e degli inciuci: è dunque probabile che il comico gruderà a una Roma "liberata" dalle grinfie del potere pescando in tutto il suo repertorio classico. E comunque questa tappa diventa decisiva per dare un'ultima spinta ai sondaggi che già prima che fosse proibita la loro pubblicazione davano il Movimento 5 stelle vicino (e alcuni oltre) quota 20% Il terzo partito dopo il Pd e il Pdl che ruba voti al centro-destra e alla Lega ma che nasce come costola di sinistra e ha tra i suoi candidati al Parlamento persone che vengono da mondi contingui alla sinistra. Un'asimmetria nella rappresentanza (elettori più di destra ma rappresentanti più di sinistra) che già alcuni politologi come Fausto Anderlini hanno sottolineato.

Negli slogan un mix di destra e sinistra
Ecco quindi che proprio per la sua doppia natura anche i suoi slogan sono un mix, qualche volta impazzito, di destra e di sinistra, dalla Lega a Sel. Nei suoi comizi, infatti, Grillo dice che vuole cancellare Equitalia (destra) ma vuole cancellare la riforma delle pensioni e tornare al limite di 60 anni (sinistra), vuole azzerare il sindacato (destra) e vuole ridurre l'orario di lavoro a 30 ore settimanali scavalcando addirittura la sinistra. Insomma, estremismi delle opposte sponde politiche che si confondono sotto l'urlo del "mandiamoli a casa" che è quello più trascinante.

Tutti contro Grillo
L'effetto di oggi sarà quello di un Grillo a piazza San Giovanni e degli altri leader politici che _ ciascuno nei propri comizi di chiusura _ avrà come bersaglio proprio il comico visto che lo scenario di una quota oltre il 20% per il Movimento 5 Stelle altera tutti gli scenari di governabilità del prossimo Parlamento. Pierluigi Bersani se la prende contro il comico «miliardario» che nei comizi predica l'uscita dall'Europa e riporterà l'Italia in zona d'emergenza. Ma anche Silvio Berlusconi e la Lega additano il Movimento 5 Stelle come un insieme di estremisti di sinistra«che vengono dai centri sociali e dai no-tav»

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