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Questo articolo è stato pubblicato il 20 dicembre 2012 alle ore 10:54.
«Rimarrei sorpreso se ci fosse una partecipazione alla campagna elettorale di Mario Monti, sarei questa volta d'accordo con D'Alema; non sarebbe nell'interesse di Monti diventare un piccolo protagonista da deus ex machina quale si era presentato». Lo ha sostenuto Silvio Berlusconi, intervistato questa mattina a Radio Anch'io. «Se i centristi di Montezemolo e Casini entreranno insieme a noi nel centrodestra - ha proseguito l'ex premier - saranno benvenuti, altrimenti il loro unico risultato, e anche la loro unica finalità nascosta, sarà quella di far vincere la sinistra. È chiaro che in campagna elettorale dovremo distinguerci da loro».
Berlusconi ha aggiunto poi che «abbiamo ritenuto forse sbagliando, che per la situazione dell'Italia era troppo grave provocare una caduta del governo dei tecnici. Forse abbiamo sbagliato. La politica dell'austerità porta alla recessione e alla depressione. Bisogna cambiare completamente la politica economica», è il messaggio del Cavaliere. «Questa situazione non può continuare: andando avanti così i nostri Paesi saranno costretti a uscire dall'euro perché altrimenti si voterebbero al fallimento e al default», ha proseguito l'ex premier, che poi é ritornato sull'offerta rivolta al presidente del Consiglio di guidare i moderati: «Se Monti fosse stato in grado di tenere insieme tutti i moderati non avrei avuto difficoltà a tirarmi indietro». Infine Berlusconi lancia un messaggio anche alla Chiesa cattolica: «Auspico che si ricordi tutto ciò che abbiamo fatto e spero che abbia chiara la visione di ciò che farebbe la sinistra se andasse al governo».
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