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Questo articolo è stato pubblicato il 21 gennaio 2013 alle ore 18:56.

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Il merito della discesa dello spread sarebbe di Mario Draghi e della politica monetaria della Bce, così come sostiene oggi un editoriale del Financial Times, a firma Wolfgang Munchau? Monti non ci sta e in un'intervista al Tg2 dice: «Senza il nostro risanamento in tempi così brevi e la nostra azione di spinta per lo scudo anti-spread anche la Bce non avrebbe potuto fare il molto che poi ha fatto». All'autore dell'intervento, che lo ha definito non adatto a governare l'Italia, il professore risponde a distanza: «Non me l'aspettavo dal Financial Times - confida - ma da Wolfgang Munchau sì, uno specifico editorialista che ha una vecchia polemica con Merkel e vorrebbe che tutti dessero colpi d'ariete per far saltare l'eurozona».

«Domani sul Financial Times - anticipa poi Monti - ci sarà una lettera che fa capire a Munchau perché le sue frustrazioni verso la Germania non sono necessariamente da scaricare su chi in condizioni difficili ha governato l'Italia».

«Con i partiti è impossibile portare fino in fondo le riforme»
Monti critica poi la strana maggioranza (Pd, Pdl e Udc) che ha sostenuto l'esecutivo dei tecnici prima che il premier rassegnasse le dimissioni nelle mani del Capo dello Stato: con i partiti e «i loro apparati», osserva, è possibile avviare le riforme «incisive» necessarie per l'Italia ma «non portarle fino in fondo».

Il Ft corregge il tiro
In serata appare un nuovo editoriale nella versione online del Financial Times: Mario Monti e Pierluigi Bersani «devono sfruttare il voto del mese prossimo per portare avanti l'idea di un nuovo inizio. Ciò permetterà agli elettori di fare scelte reali sul futuro dell'Italia», si legge.

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