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Questo articolo è stato pubblicato il 23 febbraio 2013 alle ore 17:02.

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Per la prima volta nella storia della Repubblica le elezioni politiche si celebrano in inverno, precedute da una campagna elettorale, partita il 25 gennaio, che anche a causa della stagione si è svolta poco nelle piazze e molto sui social network. Facebook e Twitter hanno caratterizzato infatti la corsa al voto 2013 e gli annunci dei leader, compreso quello della "salita" in politica di Mario Monti, sono giunti con un "cinguettio" di "Twitter". Dalla mezzanotte di ieri è "silenzio elettorale", e la corsa agli indecisi si affida al tam tam dei simpatizzanti, al passaparola, ai messaggi con gli account personali di Twitter e ai post sui profili social, anche se non mancano ritorni al passato in negativo, come dimostrano i vari episodi di vandalismo contro sedi del Pd (a Firenze e a Milano) che hanno caratterizzato la giornata.

Dopo S. Giovanni, M5s spopola anche sul web
Sul web continua anche l'onda lunga del successo di pubblico di M5s: dopo il tutto esaurito registrato ieri sera a Roma dal comizio finale di Beppe Grillo a piazza S. Giovanni, questa mattina il sito che ospita il blog del comico, vero e proprio strumento di mobilitazione del movimento, è andato in tilt per troppi accessi. Con il passare delle ore il sito è tornato accessibile, e si presenta con una grafica semplice che riprende le "Parole guerriere" pronunciate ieri dal Grillo nel suo ultimo comizio prima del voto, in attesa di registrare quello che i grillini (e le centinaia di commenti postati lo dimostrano) sentono come un successo annunciato.

Grillo in testa per "Google trends"
La conferma arriva dalla pagina Facebook (1,1 milioni di "mi piace") e da Google trends, che oggi indica in Grillo e nel suo blog in assoluto il termine più cercato su internet, in crescita costante da settimane, superando di gran lunga tuttui gli altri candidati premier e tutte le altre formazioni politiche. In qualche modo, almeno sul web, il M5stelle le elezioni sembra averle già vinte.

Il "webspot" di Renzi sul sito Pd: «Hai chiamato gli indecisi?»
Più tradizionale la vigilia elettorale sul fronte Pd, che lavora soprattutto a convincere gli indecisi, affidando ai volontari un ultimo, massiccio giro di telefonate basate sul database di simpatizzanti e militanti messo insieme alle ultime primarie, quando sono stati in molti ad avvicinarsi per la prima volta ad una sezione del Pd. Sul sito, oltre alle istruzioni per non sbagliare il voto, un "webspot" elettorale, postato via twitterm in cui si vede il sindaco di Firenze Matteo Renzi, ritratto in piedi appoggiato alla sua scrivania nella sala di Clemente VII in Palazzo Vecchio, con il cellulare incollato all'orecchio, e sotto, la scritta: «Ultime telefonate prima del voto. E tu, hai chiamato gli indecisi?».

I "tweet" ufficiali tacciono (ma non per Storace)
Per il resto, i siti e gli account ufficiali dei vari leader e schieramenti tacciono: dall'Udc di Casini al Fli di Fini, passando per la "Lista civica" di Monti; dal Pd di Bersani al Pdl di Berlusconi; dalla "Rivoluzione civile" di Ingroia al Sel di Vendola, tutti più o meno aggiornati l'ultima vola allo scadere della mezzanotte di ieri. Fa eccezione Francesco Storace, leader di "La Desta" e candidato a Governatore del Lazio per il centrodestra, i cui messaggi su Twitter si susseguono a ritmo serrato anche in queste ore. Obiettivo: continuare la corsa anche a bocce ferme (per gli altri).

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