Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 26 febbraio 2013 alle ore 21:40.
L'ultima modifica è del 26 febbraio 2013 alle ore 13:57.
Si è concluso lo spoglio delle schede relative alle elezioni regionali di Lazio, Lombardia e Molise, atto finale di un "Election Day" che ha cambiato gli assetti della politica italiana. In Lombardia vince il leader della Lega Nord Roberto Maroni sul candidato del centrosinistra Umberto Ambrosoli. Nel Lazio governerà Nicola Zingaretti (Pd), sconfitto il candidato del centrodestra, Francesco Storace. Anche nel Molise è prevalso il candidato del centrosinistra Paolo Frattura su quello di centrodestra Michele Iorio. Queste le tappe dello spoglio minuto per minuto.
Ore 9:21. Lazio, Zingaretti ha vinto
Il candidato del centrosinistra Nicola Zingaretti è stato eletto presidente della Regione Lazio col 40,6% delle preferenze.
Ore 5,45. Molise, Frattura ha vinto
Il candidato del centrosinistra Paolo Frattura è stato eletto presidente della Regione Molise col 44,7% delle preferenze. Si ferma al 25,8% il candidato del centrodestra Michele Iorio. Al 16,8% Antonio Federico (M5s); all'11% Massimo Romano; al 1,1% Antonio De Lellis; allo 0,6% Camillo Colella.
Ore 3,11. Lombardia, Maroni ha vinto
Roberto Maroni è stato eletto presidente della Regione Lombardia con il 42,8% delle preferenze.
Ore 23,55. Lombardia, Maroni al 42,84%, Ambrosoli al 38,24%
Dopo Formigoni, il centrodestra va verso la conferma della Presidenza della regione Lombardia. Quando restano da scrutinare 236 sezioni lombarde su 9.233, il vantaggio di Roberto Maroni è incolmabile (oltre 257mila voti sul secondo classificato Ambrosoli, candidato del centrosinistra). Maroni ha il 42,84% dei voti, Ambrosoli il 38,24%, Sivana Carcano (M5S) il 13,6%, Albertini il 4,12%.
Ore 22,55. Lombardia, simulazione: 49 seggi a maggioranza
Sono 49 i seggi che spettano alla maggioranza nel consiglio regionale della Lombardia, mentre sono 31 quelli per l'opposizione, con i candidati Gabriele Albertini e Carlo Maria Pinardi che non entrano in consiglio in quanto non hanno superato la soglia di sbarramento. È quanto emerge da una prima simulazione effettuata su dati non ancora definitivi dal personale del consiglio regionale della Lombardia. In particolare sarebbero 15 i seggi per la Lega Nord, 19 per il Pdl, 11 per la lista civica in appoggio a Maroni, 1 per i Pensionati e due per Fratelli d'Italia. A questi si aggiunge un seggio che spetta al nuovo governatore Roberto Maroni. Il Movimento 5 Stelle prenderebbe quindi nove seggi in consiglio regionale. Il Pd elegge, secondo la simulazione, 16 consiglieri, ne elegge quattro la lista civica a sostegno di Ambrosoli, e uno Sel, per un totale - aggiungendo il candidato Umberto Ambrosoli - di 22 seggi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Permalink
Dai nostri archivi
Moved Permanently
The document has moved here.
Cronaca
- Grillo: Pd e Pdl votino fiducia al governo M5S. Bersani: basta battute
- De Gregorio: 3 milioni da Berlusconi per sabotare il governo Prodi. Cavaliere indagato, sequestrata cassetta di sicurezza
- I «5 Stelle» e internet: come il movimento di Grillo si pensa e si organizza sul web
- Bersani e Grillo, programmi a confronto: «vicini» su pagamenti Pa e sgravi Pmi, lontani sulla grande industria
- Per governare a Bersani mancano 37 senatori
I video di Stefano Folli
- Elezione dei presidenti delle Camere, verso il primo test
- Monti e lo sforzo di separare Vendola e Bersani
- IL PUNTO / Bersani e Monti, una nuova mappa dell'Italia politica (di Stefano Folli)
- IL PUNTO / Berlusconi-Maroni, accordo obbligato frutto di due debolezze (di Stefano Folli)
- IL PUNTO/Monti tra incidenti di percorso e speranze europee (di Stefano Folli)
Flussi e sondaggi
- Lo «spread» tra le due coalizioni si è ridotto nell'ultimo mese. Guarda la media dei sondaggi
- Lombardia e Campania, duello per il Senato
- Ecco che cosa dice la legge elettorale sull'indicazione dei capi coalizione
- L'Italia di oggi sta peggio della Grecia. Ritorno al voto? Il porcellum riprodurrebbe l'ingovernabilità
- Il Movimento 5 stelle prende voti da tutti i partiti
Il Punto di Stefano Folli
- In attesa di un futuro piano B, Bersani e il Pd evitano gli ultimatum
- Nel duello Berlusconi-Monti il premier «in pectore» fa poco notizia
- Se sarà «governo del presidente» occorre un presidente che lo garantisca
- L'ambizione, nonostante tutto, di diventare il Polo riformista
- Grillo è tornato e vuole contendere l'elettorato a Berlusconi