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Questo articolo è stato pubblicato il 02 ottobre 2013 alle ore 22:00.
L'ultima modifica è del 02 ottobre 2013 alle ore 09:18.

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Ore 10,30. Letta conclude, Berlusconi non lo degna di uno sguardo
Al termine del suo intervento, una standing ovation del Pd celebra Enrico Letta, mentre il Pdl mostra totale indifferenza. Dopo le parole del premier, lunghi applausi arrivano anche da Scelta civica e Udc. I senatori di Silvio Berlusconi invece rimangono immobili al loro posto senza applausi, tranne pochissimi tra cui Giovanardi. Berlusconi ostenta totale indifferenza nei confronti del premier. Terminate le comunicazioni, Letta guarda più volte in direzione del Cavaliere e dei senatori Pdl. Notando il gelo rivolge però lo sguardo al Pd che lo applaude calorosamente.

Ore 10,24. Letta: dateci fiducia per continuare a dare speranza. E cita Croce
Avviandosi alla conclusione, Letta chiede ai senatori di promuovere il suo esecutivo: «Coraggio e fiducia è quello che vi chiedo. Mi appello al Parlamento tutto, dateci la fiducia per realizzare gli obiettivi», chiede Letta, «Dateci fiducia, non una fiducia contro qualcuno ma per l'Italia, ma per continuare a dare speranza». E cita Croce: «ora ognuno si ritiri nella propria coscienza». Del filoso, Letta ricorca e cita il famoso intervento che si concluse con l'invocazione allo Spirito Santo. Era la seduta dell'Assemblea costituente dell'11 marzo 1947. «Ciascuno di noi - affermò il filosofo - si ritiri nella sua profonda coscienza e procuri di non prepararsi, col suo voto poco meditato, un pungente e vergognoso rimorso. Io vorrei chiudere questo mio discorso, con licenza degli amici democristiani dei quali non intendo usurpare le parti, raccogliendo tutti quanti qui
siamo a intonare le parole dell'inno sublime: "Veni, creator spiritus, Mentes tuorum visita; Accende lumen sensibus; Infunde amorem cordibus!".

Ore 10,22. Letta: Paese stremato, basta con politica da trincea
«Il Paese è stremato da mille conflitti, da una politica fatta da connoneggiamenti continui, da una politica sempre più rissosa, ripiegata su se stessa. È un appello che rivolgo in primo luogo a me stesso: basta con la politica da trincea».

Ore 10.15. Letta: 2104 anno decisivo per Ue, Italia faccia sentire sua voce
Il premier parla anche dei prossimi inpegni internazionali dell'Itralia: il 2014, quando l'Italia avra' la presidenza dell'Unione europea, sarà «un anno decisivo, un anno in cui non possiamo permetteci di far tacere o mancare la voce dell'Italia».

Ore 10,10. Letta: in legge di Stabilità riduzione del costo del lavoro
«Con la legge di stabilità punteremo a una riduzione del carico del costo del lavoro su entrambe le componenti, i lavoratori e i datori di lavoro». E' uno degli impegni assunti dal premier Letta nel suo discorso al Senato. Questo vuol dire, ha aggiunto, «più soldi» per i lavoratori dipendenti, «più margini di competitività per le imprese, la riattivazione della domanda interna». Letta ha rilanciato anche altre due proposte: incentivi per le

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