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Questo articolo è stato pubblicato il 20 febbraio 2013 alle ore 09:54.

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Monti attacca Berlusconi e rivela: Merkel non vuole il Pd al governo. Il Cavaliere, afferma, «usa illegalmente i sondaggi». Ospite nel pomeriggio di "Adnkronos confronti", il presidente del Consiglio ricorda che, quando Silvio Berlusconi afferma che Scelta civica probabilmente non raggiungerà il dieci per cento e che si alleerà con il Pd, «fa un'affermazione falsa e illegale». Non solo: non è affatto vero, chiarisce ancora il professore, che «Monti ha già deciso con la benedizione della Merkel che collaborerà con il Pd. C'è il condensato della falsità. La Merkel - sottolinea il premier uscente - teme l'affermarsi di partiti di sinistra soprattutto in un anno elettorale per lei, credo che non abbia nessuna voglia di vedere arrivare il Pd al governo».
Intanto in serata è arrivata la smentita del portavoce di Angela Merkel su Twitter. La cancelliera «non si espressa sulle elezioni italiane e non lo ha fatto neanche in passato».

In un'intervista precedente a Studio Aperto, Berlusconi aveva detto: «Monti ha già deciso, con la benedizione della Merkel, che collaborerà con il Pd, quindi un voto a lui è regalato alla sinistra. Ma c'è anche la probabilità - aveva continuato il leader del Pdl - che questo centro, in base agli ultimi sondaggi, non raggiunga il limite del 10 cento e quindi non entri alla Camera, in questo caso il voto sarebbe anche dannoso perché sottrarrebbe voti ai moderati e tutto a favore della sinistra».

Bersani: «Non so se problema di Merkel o di Monti»
«Non so se è un problema della Merkel o di Monti, non l'ho capito». Così Pierluigi Bersani commenta con i cronisti, a Palermo, le parole di Monti secondo cui la cancelliera tedesca non gradirebbe il Pd al governo.

Per quanto riguarda l'Europa, il leader del Pd afferma: «Penso che l'Europa da noi si aspetti una spinta alla riscossa dei progressisti. Penso che noi siamo protagonisti in una grande squadra europea e penso che le altre forze politiche non abbiano un posto dove sedersi in Europa o corrono il rischio che dove si siedono non li vogliono. A noi questo non succede perché siamo il partito più europeista e sappiamo dove metterci».

Sull'esito delle elezioni, con particolare riferimento al Movimento 5 Stelle, Bersani ha poi dichiarato: «Sul nostro risultato e la nostra forza sono tranquillo, ma ho qualche preoccupazione per il Paese: conosco bene il disagio e la protesta e mi preoccupo che ciò possa portare a esiti non democratici o che portino fuori dall'Europa». «Non mi preoccupano Grillo e la gente che va in piazza: capisco la voglia di cambiare - ha precisato Bersani -. Capisco meno parole d'ordine come "usciamo dall'euro" o "non c'è destra e sinistra": inflessioni populiste che possono portare guai».

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