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Questo articolo è stato pubblicato il 15 aprile 2011 alle ore 10:47.
La politica di Milano cerca i giovanissimi. Ma i giovanissimi scansano la politica. Alle amministrative di maggio si recheranno alle urne quasi 10mila ragazzi, chiamati a votare per la prima volta nella loro vita: 4.391 femmine e 4.651 maschi, più altri 639 che momentaneamente vivono all'estero (308 femmine e 331 maschi).
Una piccola-grande squadra che partiti e candidati cercano di conquistare con iniziative e linguaggi studiati ad hoc ma dai risultati incerti, dato che loro, i neo diciottenni milanesi, dicono che dalla politica si aspetterebbero maggiore concretezza, parole chiare e rappresentanti meno vetusti. E che pertanto, nel 56% dei casi, decideranno di non andare a votare (dato Swg).
Con due candidati sindaco - Letizia Moratti e Giuliano Pisapia - praticamente allineati intorno al 41-43%, è chiaro che anche 10mila voti potrebbero fare la differenza. Si calcola che alle prossime amministrative di Milano ogni punto percentuale dovrebbe corrispondere a circa 5mila voti, se si considera che al primo turno dovrebbero andare a votare 6-700mila elettori e al ballottaggio solo 500mila. Il primo voto potrebbe dunque rappresentare, da solo, il 2 per cento.
Non sorprende quindi che le coalizioni di centrodestra e di centrosinistra si siano organizzate per riuscire a intercettare il voto giovanile. Il sindaco Moratti ha tra i sostenitori persino una lista che strizza l'occhio agli under 30: si chiama "Giovani per l'Expo", età media dei candidati 27 anni, che giurano di essere un movimento autonomo, non creato artificialmente per le elezioni ma nato già nel 2007, sotto forma di un'associazione che si proponeva di diffondere «i valori dell'Expo». Tra i programmi: una banca dati per risolvere l'emergenza casa, lo sviluppo della rete wireless, crediti d'onore per i giovani che vogliono costruire un'impresa.
Punti, questi, che a ben guardare si ritrovano anche nel programma del centrosinistra, e che in particolare aveva sviluppato mesi fa il laboratorio Change Milano, attento anch'esso alle esigenze del mondo giovanile. Sempre nel centrodestra, la lista civica di Mariolina Moioli e Giovanni Terzi punta molto sulla comunicazione ai giovani. I due assessori (rispettivamente alla Famiglia e alle Attività produttive) nei giorni scorsi hanno mostrato la volontà di risolvere i problemi delle chiusure, dovute a provvedimenti giudiziari, di due locali storici della città: Casa 139 e Le scimmie.
Terzi ha inserito anche l'intrattenimento nel suo programma, con il riconoscimento di iniziative private per permettere ai giovani di incontrarsi. Nel programma della lista ci sono - anche qui - accordi con varie banche, che, dice Terzi, assicurerebbero un importo di 100 milioni per favorire i giovani creativi e sostenere l'imprenditoria giovanile. Nel centrosinistra c'è invece un coordinamento, interno alla squadra che promuove la campagna elettorale, formato da una decina di ragazzi che vanno dai 18 ai 25 anni, cioè quella che loro stessi definiscono «l'età del precariato». Una definizione nuova per quanto chiara.
Il loro obiettivo, spiegano, è riunire le realtà associative che si sono formate intorno ai temi della giustizia e della pericolosità dell'espansione della mafia. Per loro l'obiettivo non è una lista, ma la promozione del marchio "Pisapia": attraverso incontri, aperitivi, feste dedicate agli under 30 viene propagandata la scelta del candidato sindaco. Uno sguardo ai giovani comincia a darlo anche il Terzo Polo, che da pochi giorni ha arruolato, come già si ipotizzava da settimane, Sara Giudice, la giovane uscita dalle file del Pdl perché in disaccordo con la linea del partito sullo scandalo Ruby che ha coinvolto il premier Berlusconi. Inizialmente era candidata sindaco con la lista "generazione mille euro", poi ha trovato un accordo con Fli, Udc e Api.
Intanto le statistiche ci aiutano a capire dove vanno le simpatie dei ragazzi trai 18 e i 24 anni. Per Swg i neo elettori non amano i partiti tradizionali: rispetto al resto della popolazione, non apprezzano molto né il Pdl né il Pd, mediamente votati il 6% in meno rispetto al totale dei milanesi. Premiati invece Sel, i grillini e soprattutto la Lega, partito dei giovani per eccellenza, che tra i ragazzi arriva al 16,5 per cento.
SOTTO LA LENTE
I neo elettori
Sono in tutto 10mila i ragazzi che a Milano andranno per la prima volta alle urne a maggio
Sono equamente divisi tra maschi e femmine, con una leggera maggioranza maschile. Circa 600 vivono all'estero
Le attese
Molti sceglieranno di non votare. Tra i giovani sarà forte l'astensionismo per via di una scarsa identificazione con i partiti e i candidati, considerati spesso troppo vecchi
Tra coloro che voteranno, ad oggi la scelta si orienterebbe di più verso il centrosinistra per quello che riguarda il candidato sindaco
Tra i partiti invece molto apprezzati sono la Lega, Sel e il movimento 5 Stelle
Le liste
Sia a destra che a sinistra i candidati provano ad attirare la loro attenzione con varie iniziative
Nel centrodestra la lista Moioli-Terzi si sta occupando di locali e luoghi di intrattenimento; la lista "Giovani per l'Expo" pensa ai problemi della casa
Nel centrosinistra un gruppo di ragazzi che sostiene Pisapia sta organizzando incontri per promuovere il candidato tra i coetanei
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