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Questo articolo è stato pubblicato il 29 maggio 2011 alle ore 20:30.
L'ultima modifica è del 29 maggio 2011 alle ore 14:30.

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Votanti in forte calo, Milano tiene ma perde slancio (LaPresse)Votanti in forte calo, Milano tiene ma perde slancio (LaPresse)

Seggi aperti, dalle ore 7, per i ballottaggi che, dopo il primo turno di votazione del 15 e 16 maggio scorsi, coinvolgeranno 6.605.806 elettori.
Ieri l'affluenza alle urne ha fatto registrare un forte calo: per le comunali, ha votato il 43,46% degli aventi diritto (al primo turno, aveva votato il 49,67). Per le provinciali è andato alle urne il 30,95%, con quasi 12 punti percentuali in meno rispetto al turno di due settimane fa quando a votare era andato, alla stessa ora, il 42,74%.

Si vota in 88 comuni di cui 13 capoluoghi di provincia: Milano, Novara, Varese, Rovigo, Rimini, Grosseto, Napoli, Cosenza, Crotone, Trieste, Pordenone, Cagliari e Iglesias. Per eleggere i presidenti di sei amministrazioni provinciali si torna al voto nelle province di Vercelli, Mantova, Pavia, Trieste, Macerata e Reggio Calabria.
Si vota invece al primo turno in Sicilia per eleggere i sindaci in 27 comuni; unico capoluogo coinvolto è Ragusa. Gli elettori coinvolti sono 397.001.
I seggi rimarranno aperti fino alle ore 15. Subito dopo lo scrutinio.

A Milano si registra una tenuta (-0,82%) mentre nella prima rilevazione delle 12 c'era stata addirrittura un'inversione di tendenza rispetto al dato nazionale. Alle 19 è andato a votare il 39,08% degli elettori mentre alla stessa ora aveva votato il 39,9% al primo turno.
Entrambi i candidati, il sindaco uscente Letizia Moratti e lo sfidante di centro-sinistra Giuliano Pisapia, sono andati a votare in mattinata, mentre Silvio Berlusconi si è presentato al seggio di via Scrosati alle 20 e Umberto Bossi voterà invece domani. Arrivato direttamente dalla
Sardegna, il presidente del Consiglio, a differenza di altre volte, ha preferito non parlare di politica: «Sono in silenzio stampa come è logico che sia» si è limitato a dire all'uscita del seggio.

A Napoli calo del 6,7%
Nel capoluogo partenopeo, alle 19 si è registrato un calo del 6,7% con il 25,4% degli aventi diritto che ha votato rispetto al 32,1% del primo turno. La sfida è tra il candidato del Pdl, Gianni Lettieri, e quello dell'Italia dei valori, Luigi De Magistris. Non sono mancate le scintille per la presenza di Lettieri in un seggio da cui è stato allontanato. Lettieri, subito il richiamo, ha spiegato che non era a conoscenza della norma, si è scusato e ha immediatamente lasciato il seggio tra le proteste dei rappresentanti di lista a sostegno di De Magistris e di alcuni elettori. «Mi trovavo in quella zona - ha spiegato il candidato del Pdl - perchè c'era una processione mariana molto nota in una piazza vicina, alla basilica del Carmine. I miei rappresentanti di lista mi hanno chiesto di fare un visita in alcune scuole e ho fatto una passeggiata nelle stradine che frequentavo durante l'infanzia per capire quali fossero le percentuali di voto a Mezzogiorno. Ovviamente ho rispettato il silenzio limitandomi a chiedere quale affluenza vi fosse».
Ma anche il Pdl ha da ridire. Il senatore Vincenzo Fasano ha denunciato irregolarità in un seggio a Barra (nella zona orientale della città) «dove - a suo dire - uno scrutatore alla richiesta di una anziana elettrice su come votare, avrebbe risposto di segnare la croce sul nome di De Magistris».

Trieste «positiva»
Secondo i dati comunicati dalla Regione Friuli Venezia Giulia, Trieste risulta l'unico tra i grandi centri coinvolti in questa tornata elettorale in controtendenza. Per il presidente della Provincia, alle 19 ha votato il 27,44 per cento (58.217 su 212.170 iscritti) mentre alla stessa ora al primo turno aveva votato il 27,20 per cento (57.710 votanti su 212.170 iscritti). Per la scelta del nuovo sindaco, è andato alle urne il 28,07 per cento (51.925 votanti su 184.952 iscritti) contro il 27,23 del primo turno (50.369 votanti su 184.952 iscritti).

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