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Questo articolo è stato pubblicato il 15 aprile 2011 alle ore 10:48.

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Bassetti, Vitale e la lobby del «51%» la borghesia che sta con Pisapia. Nella foto Piero Bassetti (a sinistra) e Marco VitaleBassetti, Vitale e la lobby del «51%» la borghesia che sta con Pisapia. Nella foto Piero Bassetti (a sinistra) e Marco Vitale

Arrivano i Cinquantuno. Al dibattito politico sulle amministrative di Milano si è appena aggiunto un nuovo gruppo di ispirazione civica, che guarda alla borghesia cittadina e che si interroga sull'internazionalizzazione della città, sul dialogo con cittadini e associazioni e sullo sviluppo dell'area metropolitana. A guidare questa sorta di movimento c'è Piero Bassetti, primo presidente democristiano della regione Lombardia, che oggi, alla tenera età di 82 anni, ha deciso di tornare in campo e attivarsi per «cambiare il governo della città». Cioè: metterci la faccia e dichiarare apertamente di votare per Giuliano Pisapia.
L'iniziativa non ha niente a che vedere con i partiti tradizionali o con le liste civiche a sostegno dei candidati sindaco, e nemmeno con dei semplici sostenitori finanziari che raccolgono fondi per la campagna elettorale (e non che non ce ne sia bisogno, visto che Letizia Moratti, ad oggi, sembra stia raggiungendo la ragguardevole cifra di 20 milioni per la campagna elettorale, mentre Pisapia arriverà con fatica a due).

Tutti gli uomini del candidato
Il "gruppo di iniziativa per il 51%" - questo il nome ufficiale - è nato per volontà di 51 personalità note a Milano, tra ex politici, docenti universitari, manager, professionisti. Il numero 51, chiaramente simbolico in un periodo di elezioni, rimane nel nome, anche se, dicono i fondatori, le adesioni stanno aumentano a vista d'occhio.
Ci hanno già messo la firma e la faccia, tra i tanti, Valerio Onida, che segna così il suo ritorno nella campagna elettorale dopo le primarie del centrosinistra; Piero Schlesinger, il più noto docente di diritto privato della Cattolica, che nel tempo ha ricoperto ruoli dirigenziali in istituti bancari; Carlo Fontana, ex sovrintendente del Teatro alla Scala; Mario Artali, vicepresidente della Banca popolare di Milano; Antonio De Lillo, presidente della facoltà di Scienze politiche alla Bicocca di Milano; l'architetto Luca Beltrami Gadola; l'ex commissario della Consob Salvatore Bragantini; Fabrizio Onida, docente di Economia alla Bocconi di Milano e presidente del Comitato scientifico dell'Istituto nazionale per il commercio estero (Ice); l'economista Marco Vitale; Filippo Ranci, presidente dell'Autorità per l'Energia e il gas; Umberto Voltolina, presidente della Fondazione Pertini; il sociologo urbano Guido Martinotti; Stefano Rolando, professore di comunicazione politica allo Iulm ed ex direttore generale della presidenza del Consiglio dei ministri; l'architetto Jacopo Gardella. Partendo da qui, spiega Rolando, che fa un po' da portavoce del gruppo, «il movimento si ingrandirà».

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