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Questo articolo è stato pubblicato il 15 aprile 2011 alle ore 14:47.

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Big e matricole alla griglia di partenza per le amministrative. Ecco le sfide che contanoBig e matricole alla griglia di partenza per le amministrative. Ecco le sfide che contano

Tra big e matricole tutto è pronto per la sfida delle amministrative e la campagna elettorale si avvia alla fase più accesa. Milano, Torino, Bologna e Napoli sono le sfide più attese. Il centrosinistra conta di confermare il governo della città in tre delle quattro competizioni, il centrodestra è pronto al sorpasso a Bologna e Napoli, e prevede di tenere Milano.

La partita più scontata sembra quella di Torino, dove per i democratici è sceso in campo il due volte ministro e per sette anni segretario dei Ds Piero Fassino. Gran Torino è il logo della sua campagna elettorale con l'obiettivo di completare il lavoro fatto dalle giunte Castellani e Chiamparino per «trasformare il simbolo della crisi in opportunità di cambiamento, riconvertendo la città-fabbrica nella Torino multivocazionale di oggi». Fassino ha battutto Davide Gariglio alle primarie molto partecipate (hanno votato in 53.000) ed è appoggiato, oltre che dal Pd, da Movimento dei moderati, Sel e Idv.
Lo sfida Michele Coppola (Pdl e Lega), 37 anni, assessore regionale alla Cultura, già vicepresidente del consiglio comunale. Una cadidatura la sua voluta fortemente dal senatore Enzo Ghigo, coordinatore del partito in Piemonte. Merito è una delle parole chiave del suo approccio. E ritiene internet, web 2.0 e le nuove tecnologie mezzi capaci di colmare la distanza tra giovani e politica.
In corsa c'è anche Alberto Musy, candidato del Polo della Nazione, un passato nel partito liberale poi l'esperienza con Società civile di Nando Dalla Chiesa. «Radici torinesi, respiro internazionale» è il suo motto. Su Alberto Musy Rutelli, Casini e Fini puntano parecchio tanto da indicare l'esperienza sotto la Mole come «primo campo di prova del cammino unitario del Nuovo Polo per l'Italia». Lui conta di arrivare secondo e non terzo al ballottaggio.

A Milano la sindaca uscente Letizia Moratti spera in una riconferma al primo turno, ma la rottura tra Pdl e Fli potrebbe costarle cara.
Tre le spine nel fianco della "sindaca" ci sono l'Expo, il piano di governo del territorio e l'ecopass. Nel mirino è finito anche suo figlio Gabriele, indagato per presunte violazioni edilizie, per aver trasformato cinque capannoni che figurano come laboratori in una lussuosa residenza abusiva. Lei sta conducendo una campagna elettorale a vele spiegate: incontri con cittadini, inaugurazioni di canitieri e restauri, la promessa della rimodulazione dell'Imu (l'imposta municipale sugli immobili) al ribasso per facilitare le aziende che investono nella metropoli.
La sfida Giuliano Pisapia che ha sorpreso i democratici sconfiggendo alle primarie Stefano Boeri (candidato del Pd). Anche lui ha avuto qualche dispiacere in questa campagna elettorale: il conivolgimento della compagna, Cinzia Tasso, nell'inchiesta su affittopoli, in quanto affittuaria di un appartamento del Pio Albergo Trivulzio. Lui ha precisato di non essere mai stato il destinatario del contratto e qualche giorno fa l'ha sposata, a Venezia. È convinto di poter battere Letizia Moratti, perché quella che lo sostiene «è la più ampia coalizione che il centrosinistra ha avuto in appoggio a un candidato negli ultimi 20 anni», crede nel ricambio, e pensa «che la politica non debba essere un mestiere a vita».

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